La Lombardia e il mercato del lavoro
Aiuti welfare con intese senza vertenze

La Regione Lombardia agevolerà la contrattazione collettiva di secondo livello, aiutando imprese e lavoratori laddove si realizzeranno accordi volontari fra le parti evitando l'apertura di vertenze: è l'iniziativa di riforma del mercato del lavoro contenuta in un progetto di legge.

La Regione Lombardia agevolerà la contrattazione collettiva di secondo livello, aiutando imprese e lavoratori laddove si realizzeranno accordi volontari fra le parti evitando l'apertura di vertenze: è l'iniziativa di riforma del mercato del lavoro contenuta nel progetto di legge per lo sviluppo e l'occupazione approvato venerdì dalla Giunta Formigoni e ora atteso all'esame del Consiglio regionale.

Il presidente Roberto Formigoni ha negato si tratti di un "intervento a gamba tesa" nel confronto nazionale relativo all'articolo 18, ma ha parlato dell'introduzione in Lombardia del "principio di deroga e ricollocazione".

Ovvero, ha spiegato in conferenza stampa insieme al vicepresidente Andrea Gibelli, "quando arriva un accordo volontario fra impresa e lavoratori, la Regione Lombardia interviene con le sue leve di aiuto nel campo della formazione e del welfare".

"Ferma restando l'autonomia delle parti sociali - recita in particolare l'articolo 6 del progetto di legge - la Giunta regionale può promuovere accordi o intese a livello regionale tra le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale, per individuare ambiti di intervento, da sviluppare volontariamente dalle parti sociali nell'ambito della contrattazione di secondo livello, con particolare riferimento all'accesso al mondo del lavoro, al welfare aziendale, all'organizzazione del lavoro e alle politiche di ricollocazione, anche attraverso il concorso responsabile e partecipato dell'impresa e degli organismi bilaterali".

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