Addio al papà di A2A
È morto Giuliano Zuccoli

A tre giorni dalle sue dimissioni da presidente del Consiglio di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli è morto a Milano dopo una lunga malattia. Il suo progetto era partito da un sogno: creare un gruppo dell'elettricità in grado di fare concorrenza a Enel.

A tre giorni dalle sue dimissioni da presidente del Consiglio di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli è morto a Milano dopo una lunga malattia: lunedì i funerali nella sua Morbegno. Lucido fino alla fine aveva infatti scelto tempi e modi della sua uscita, scrivendo una lettera di dimissioni orgogliosa in cui rivendicava i risultati del suo operato e non nascondeva l'amarezza per le critiche ricevute dal «suo» azionista, Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano.

Valtellinese, classe 1943, sposato, con tre figli, Zuccoli si era laureato in ingegneria elettrotecnica al Policlinico di Milano per poi partire per l'Australia dove si fermerà un paio d'anni. Al suo ritorno, l'ingresso nel gruppo Falck, dove percorre buona parte della sua carriera. È qui che matura il suo grande sogno: creare un gruppo dell'elettricità dell'Italia settentrionale in grado di fare concorrenza a Enel.

Storico presidente dell'Aem Milano, azienda che aveva preso in mano nel 1997, portato in Borsa, privatizzato e fatto crescere - sotto la sua presidenza il fatturato è balzato da 350 milioni a 6 miliardi di euro - attraverso un processo di aggregazioni culminato nella nascita di A2A, la più grande multiutility italiana.

Zuccoli è stato uomo di industria, prima che di finanza, e ha coltivato ambizioni che hanno dovuto fare i conti con degli azionisti pubblici (Milano e Brescia) i cui obiettivi e vincoli finanziari non ne hanno potuto assecondare i progetti, a partire da quello, a lungo coltivato, di issare la bandiera italiana sopra Edison, di cui è stato presidente dal 2005. Grazie alla sua caparbietà e alla sponda offerta dal ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, la partita con il colosso francese Edf si è chiusa però senza una sconfitta della piccola A2A. Le municipalizzate italiane sono riuscite a strappare a Edf il controllo di Edipower, uno dei più importanti gruppi italiani nella generazione elettrica. E proprio Edipower potrebbe essere il fulcro per aggregare il frammentato mondo delle ex municipalizzate e dare l'avvio all'altra grande suggestione coltivata di Zuccoli: la nascita di una grande multiutility del Nord in grado di competere alla pari con i colossi europei.

Tanti gli attestati di stima e cordoglio nei confronti di Zuccoli, dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Tra loro anche l'assessore milanese Bruno Tabacci che, dopo le critiche anche ruvide dell'ultimo periodo, ha riconosciuto a Zuccoli un ruolo centrale: «Senza di lui A2A non sarebbe mai nata. Oggi va ribadito lo straordinario impegno che ha dedicato all'azienda».

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