Sfida Confindustria, Bombassei:
«Vado avanti, ci mancherebbe»

La sfida tra Alberto Bombassei e Giorgio Squinzi per la presidenza di Confindustria andrà al voto segreto del 22 marzo in viale dell'Astronomia. «Decide la Giunta», ha sottolineato Bombassei, ribadendo la convinzione di voler andare avanti.

La sfida tra Alberto Bombassei e Giorgio Squinzi per la presidenza di Confindustria andrà al voto segreto del 22 marzo in viale dell'Astronomia. "Decide la Giunta", ha sottolineato Bombassei, ribadendo la convinzione di voler andare avanti, e smentendo ancora una volta le voci su un possibile passo indietro che il suo entourage aveva già indicato come infondate.

Un'ora e mezzo di colloquio con i «tre saggi» della commissione di designazione, che hanno chiuso le consultazioni avviate a fine gennaio per misurare come si indirizza il consenso del sistema di Confindustria, poi Bombassei ha risposto con poche parole ai cronisti che gli hanno chiesto dell'esito dell'incontro. «Ci vediamo il 22 marzo in giunta». Va quindi avanti? «Certo, ci mancherebbe».

Superato lo sbarramento dei tre saggi, che per ufficializzare le candidature devono riscontrare un consenso pari almeno al 15% dei voti assembleari, si va alla riunione di giunta che tra quindici giorni voterà per scegliere il presidente designato per i quattro anni del dopo-Marcegaglia.

Passaggio chiave in vista della nomina in assemblea, a fine maggio. Dai saggi, a Milano, in serata è arrivato anche Giorgio Squinzi, patron di Mapei, il candidato della continuità con la presidenza di Emma Marcegaglia, forte di un consenso più robusto, testimoniato anche dalle indicazioni arrivate da una ampia maggioranza dei grandi elettori.

«La distanza c'è», avrebbero confermato i saggi incontrando Bombassei; ma per il presidente di Brembo, che si presenta con un programma di «rifondazione» dell'associazione degli industriali, ci sono le condizioni per giocare una nuova partita da oggi al 22 marzo.

Intanto emerge ancora il clima di divisioni nel Veneto, che si è pronunciato meroledì a favore di Bombassei, con un importante assist per il bilancio finale dei saggi. È critico Ettore Riello, che punta su Squinzi: «So che le territoriali venete si erano espresse per l'astensione», quindi - dice Riello - il presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat, indicando Bombassei «forse ha parlato a titolo personale». A stretto giro la precisazione dell'associazione degli industriali veneti: «Insinuazioni destituite di ogni fondamento».

Nel bilancio dell'ultimo round di consultazioni, a Milano, tra le indicazioni rese note, gli industriali di Torino si sono schierati per Bombassei. Auspica una vittoria di Squinzi «a titolo personale» Pierluigi Ceccardi, il presidente di Federmeccanica, terreno dello scontro Confindustria-Fiat. E sulla posizione di Sergio Marchionne (che da esterno, dopo l'uscita del Lingotto da viale dell'Astronomia, sostiene la linea della discontinuità di Bombassei), Ceccardi dice: «Enorme rispetto, ma Marchionne non vota».

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