Elezioni per il pubblico impiego:
Cisl e Cgil si rimpallano la vittoria

Dopo le elezioni per il pubblico impiego a Bergamo sia la Cisl e la Cgil si dichiarano vincitori. «Il sorpasso storico non c'è stato - scrive la Cisl -: nessuna debacle senza precedenti». Replica: «La Cgil è il primo sindacato, il più rappresentativo».

L'intervento della Cisl
Il sorpasso storico non c'è stato: i dati conclusivi dello spoglio per l'elezione delle Rsu nel pubblico impiego di Bergamo - scrive la Cisl - denunciano sì la vittoria della Cgil all'Asl provinciale e all'Ospedale di Treviglio (i Riuniti fanno storia a parte, per via della crisi del Nursind, della quale la Cgil ha approfittato), ma non segnalano affatto una debacle senza precedenti per la Cisl.

Che, anzi, rimane il primo sindacato del settore per numero di seggi conquistati e quindi di rappresentanti sindacali sul territorio e nei luoghi di lavoro. Addirittura, nei comuni, Cisl Fp distanzia di circa 90 enti i colleghi cigiellini e in molte altre istituzioni gode tuttora della maggioranza dei consensi. In alcune situazioni importanti, come il Comune di Bergamo, si è ripetuto il “ribaltino” delle ultime elezioni, con la Cgil che riconquista la maggioranza relativa ma non sposta il rapporto di forza all'interno della Rsu (8 delegati a testa).

Il grosso del voto nella sanità, poi, andrebbe ripulito dei voti ottenuti nelle cliniche private, competizione alla quale Cisl e Uil non partecipavano per precisa scelta politica, e dove quindi la Cgil non ha avuto concorrenti. Alla fine, comunque, il computo totale dei delegati parla di 341 seggi alla Cisl e 271 alla Cgil.

Completamente diverso il discorso nella scuola. Nei 150 istituti circa della provincia, la Cisl Scuola stacca di oltre 400 voti la Slc Cgil, attestandosi attorno al 40 % delle preferenze e confermandosi ampiamente il primo sindacato del settore.

La replica della Cgil
«La Cgil diventa il primo sindacato, il più rappresentativo nel pubblico impiego a Bergamo, per la nostra provincia è stato un evento straordinario». La detto Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil di Bergamo, all'indomani dello scrutinio dei voti per le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU). Alle urne erano chiamati 14mila e seicento dipendenti del pubblico impiego (sanità pubblica, autonomie locali, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, sedi locali dei ministeri) e oltre 16mila e seicento lavoratori di scuola e università.

Nel pubblico impiego - prosegue il comunicato della Cgil - hanno votato in 10.483. Per la FP-CGIL i voti sono stati 4.258 pari 41,99%, mentre per la FP-CISL 3.596 pari al 35,46%. Per UIL-FPL e UILPA i voti sono stati 406 pari al 4%. Le altre sigle hanno ottenuto in totale 1.880 preferenze, pari al 18,54%.

Nel settore della scuola e delle università, hanno votato in 12.705. Per la FLC-CGIL i voti sono stati 4.469 (pari al 36%), per CISL Scuola le preferenze sono state 4.865 (pari al 39,19%). Alla UIL Scuola sono andati 413 voti, pari al 3,33%, mentre al sindacato autonomo Snals 2.448 voti, pari al 19,71%. I restanti 510 voti sono andati a sigle minori. All'Università Degli Studi di Bergamo la lista della FLC-CGIL ha raccolto 70 voti (ottenendo 3 dei 6 disponibili), mentre ai Cobas sono andati 87 voti.

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