Confcooperative Bergamo
Giuseppe Guerini è il presidente

Giuseppe Guerini, 46 anni, è il nuovo presidente di Confcooperative Bergamo, eletto all'unanimità all'assemblea congressuale di sabato 10 marzo. Già segretario generale di Confcooperative Bergamo e presidente di Federsolidarietà, succede a Sergio Bonett.

Giuseppe Guerini, 46 anni nato a Casnigo, è il nuovo presidente di Confcooperative Bergamo, eletto all'unanimità all'assemblea congressuale tenutasi sabato 10 marzo alla Sala Caravaggio della Fiera di Bergamo. Già segretario generale di Confcooperative Bergamo e presidente di Federsolidarietà, Guerini succede a Sergio Bonetti e guiderà l'Unione provinciale per i prossimi quattro anni.

L'assemblea ha visto anche l'elezione del nuovo consiglio provinciale, composto da 33 membri, e quello dei revisori dei conti. Nuove sinergie in termini di aggregazioni tra cooperative e crescita occupazionale guideranno l'azione di Confcooperative Bergamo, oggi la centrale cooperativa più rappresentativa del territorio con una base sociale composta da 332 imprese che raggruppano oltre 67 mila soci e più di 7.600 lavoratori dipendenti per un fatturato di oltre 751 milioni di euro.

Dimensione, sinergie e crescita: queste le tre parole chiave del disegno di prospettiva di crescita e sviluppo per i prossimi 4 anni secondo il neoeletto presidente: «Arriviamo - ha sottolineato Guerini - da un periodo in cui è emersa la necessità di crescita delle imprese cooperative chiamate ad aumentare la loro dimensione patrimoniale. Ora le strade da proseguire guardano più avanti: gli elementi di maggiore competitività si devono raggiungere anche tramite sistemi sinergici tra più cooperative, come il modello consortile, e la nuova formula del contratto di rete che può essere importante per stimolare filiere di prodotto, distribuzione e servizi nell'ottica di creare sul nostro territorio un distretto in forma cooperativa».

Durante l'illustrazione del programma dei prossimi anni Guerini ha rilevato anche l'importanza di concretizzare l'azione di rappresentanza attorno al socio, il «cuore» di ogni cooperativa, e con un occhio di riguardo alla questione giovanile: «In Bergamasca solo il 15% dei giovani non studia e non lavora - ha detto il neopresidente -. Dati confortanti rispetto alla situazione nazionale ma non basta e vogliamo farci promotori di una proposta per sviluppare un modello di impresa cooperativa per giovani professionisti e per le nuove figure professionali legate al settore dell'energia verde e al turismo, un settore che offre importante prospettive di crescita per collocare nostra provincia in uno scenario più ampio».

Infine, in merito al rapporto con il mondo del credito Guerini ha ricordato come «sia fondamentale allargare la base sociale delle Banche di Credito Cooperativo. L'aumento della partecipazione dei soci delle cooperative nelle Bcc è una scommessa importante che può rendere concreta l'esperienza del modello di economia partecipata sul territorio: questo è uno dei tanti fronti che vedrà Confcooperative impegnata in un progetto concreto di sviluppo».

Ad aprire l'assemblea provinciale, che cade nell'Anno internazionale delle cooperative voluto dall'Onu e dall'Organizzazione internazionale del lavoro per stimolare e promuovere il mondo cooperativo, è intervenuto il presidente uscente Sergio Bonetti, ora pronto a continuare il suo impegno in Confcooperative in veste di presidente regionale di FederazioneSanità.

«Il mio augurio - ha rimarcato Bonetti - va alla nuova dirigenza che avrà il compito di mettersi in gioco per aggiornare il sistema della rappresentanza superando la pur legittima tutela degli interessi delle categorie. La data di oggi segna anche la conclusione di un ciclo di classe dirigente rappresentata negli ultimi 30 anni dalle presidenze di Simoncini, Maccarana, Lazzaroni, Ferri e Venturi che hanno guidato la crescita e lo sviluppo delle cooperative bergamasche in un periodo di grandi trasformazioni economiche e sociali».

«Del resto anche i quattro anni appena trascorsi sono stati i più intensi dell'ultimo decennio - ha continuato Bonetti -. Le sfide che ci aspettano sono diverse e sono convinto che l'impresa cooperativa possa essere un modello da lanciare come strumento per favorire lo sviluppo di l'ingresso di nuovi occupati sul mercato del lavoro. Dobbiamo essere capaci di valorizzare la nostra esperienza e farci protagonisti di una proposta di coinvolgimento per le nuove generazioni».

La tutela del lavoro rimane infatti al centro dell'azione di Confcooperative Bergamo, oggi la centrale cooperativa più rappresentativa del territorio bergamasco con una base sociale composta da 332 imprese che raggruppano oltre 67 mila soci e dove sono impiegati più di 7.600 lavoratori dipendenti per un fatturato di oltre 751 milioni di euro.

«In questi 4 anni di crisi le imprese cooperative hanno sofferto una riduzione degli utili ma anche consolidato i fatturati e incrementato il numero dei propri soci lavoratori e dipendenti - ha confermato Bonetti -. La scelta di salvaguardare l'occupazione e il perseguimento degli utili conferma la mission delle cooperative, come società solidali e di persone».

E proprio sull'«originalità» del modello cooperativo è intervenuto Vincenzo Manino, segretario generale di Confcooperative: «Le cooperative hanno un diritto più forte per rappresentare un pluralismo nel modo di gestire l'impresa. Questa Assemblea nasce dentro a un movimento che si esprime anche a livello europeo, dove si prendono decisioni che coinvolgono le imprese e le persone. Per questo dobbiamo alzare la testa e prendere consapevolezza di una responsabilità per il futuro dell'Italia e dell'Europa. Alzare la testa non solo per aspettative economiche ma per riprendere i nostri valori, la nostra missione e sentirci più liberi di essere coerenti con i nostri ideali».

Temi condivisi anche dalle tante autorità e dai rappresentanti del mondo istituzionale locale e regionale intervenuti durante l'assemblea, a partire dal vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi: «L'esperienza di Confcooperative ha offerto un contributo importante per il territorio. Coniugare le esigenze di tipo imprenditoriale con quelle personali sono infatti gli elementi che ispirano il movimento cooperativo e c'è una cultura cooperativistica che questo movimento rappresenta e che trova atto nel lavoro delle imprese e dei soci, guidati da valori da sempre ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa e della persona umana».

 Dopo il vescovo di Bergamo hanno portato il loro saluto e il ringraziamento per il lavoro svolto da Confcooperative per lo sviluppo del territorio diversi rappresentanti del mondo istituzionale locale e regionale: sono intervenuti il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, l'assessore al Lavoro della Provincia di Bergamo, Enrico Zucchi, l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Marcello Raimondi, il prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Paolo Malvestiti, il segretario provinciale Cisl, Ferdinando Piccinini (in rappresentanza anche delle altre organizzazioni sindacali Cgil e Uil), il coordinatore provinciale di Legacoop, Lodovico Patelli.

In sala era inoltre presente una folta delegazione di rappresentanti del mondo politico e imprenditoriale bergamasco. A fine assemblea è stato eletto anche il nuovo consiglio provinciale che nelle prossime settimane sarà chiamato a completare il quadro di governance con il consiglio di presidenza e i vicepresidenti.

Il consiglio provinciale è composto dai seguenti membri: Antonio Arrigoni, Ferruccio Bonetti, Sergio Bonetti, Marco Brambilla, Claudia Corti, Paola Danesi, Giuseppe D'armento, Mario Ferrari, Maurizio Forchini, Giovanni Frigeni, Ernestino Gusmini, Sergio Manzoni, Fabrizio Messaggi, Marcella Messina, Lucio Moioli, Massimo Monzani, Davide Mosconi, Sebastian Nicoli, Guido Pandini, Emidio Panna, Gianpietro Passera, Fabrizio Pezzotta, Angelo Piantoni, Andrea Provesi, Bruno Rizzi, Giacomo Rizzi, Daniele Rota, Mauro Tosti, Rosa Lucia Tramontano, Francesco Valvassori, Mario Venturi, Carlo Viganò, Matteo Volpi.

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