Squinzi si paragona a Freire
«Ho vinto negli ultimi 50 metri»

«Ho fatto come lui che veniva sempre fuori negli ultimi 50 metri e poi batteva tutti». Con questa metafora, paragonandosi a Oscar Freire, «ciclista della mia squadra, la Mapei», il bergamasco Giorgio Squinzi ha commentato la propria corsa al vertice di Confindustria.

«Ho fatto come lui che veniva sempre fuori negli ultimi 50 metri e poi batteva tutti». Con questa metafora, paragonandosi a Oscar Freire, «ciclista della mia squadra, la Mapei», il bergamasco Giorgio Squinzi ha commentato la propria corsa al vertice di Confindustria.

«Sono contento, in termini sportivi posso dire di avercela messa tutta», ha sottolineato il neo presidente designato di viale Astronomia nel corso di una conferenza stampa. «Sono per un colloquio continuo, costruttivo, per individuare i problemi e risolverli insieme» ha detto il neodesignato presidente di Confindustria, commentando il suo approccio nelle relazioni industriali. «Non sono per gli scontri - sottolinea - e non sono una colomba, come invece sono stato descritto». Le relazioni vanno «costruite su un rapporto serio - continua -. Io da presidente di Federchimica ho firmato 6 contratti con tutti i sindacati al tavolo, senza un' ora di sciopero, ottenendo concessioni definite epocali».

«Il mio obiettivo - ha poi detto - è essere il presidente di tutti: per me questa è una missione. Dobbiamo dare una spinta importante nella direzione della crescita, è quello di cui il Paese ha bisogno».

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