La Cgil: «Le stabilizzazioni
siano veri contratti di lavoro»

«Le stabilizzazioni devono avvenire con veri contratti di lavoro e non con tipologie diverse». È quanto scrive la Cgil di Bergamo, raccontando il caso di una lavoratore della Abb di Dalmine, costretto a una scelta obbligata per avere un impiego a tempo indeterminato.

«Le stabilizzazioni devono avvenire con veri contratti di lavoro e non con tipologie diverse». È quanto scrive la Cgil di Bergamo, raccontando il caso di una lavoratore della Abb di Dalmine, costretto a una scelta obbligata per avere un impiego a tempo indeterminato.

«Dopo oltre tre anni in somministrazione alla Abb di Dalmine - scrive il sindacato - quello che un lavoratore 25enne si sarebbe aspettato era un'assunzione a tempo indeterminato da parte della multinazionale metalmeccanica. Invece, l'azienda, adducendo la scusa dell'impossibilità di procedere a nuove assunzioni da parte della casa madre, qualche mese fa gli aveva profilato l'ipotesi di farlo assumere da parte della società fornitrice di lavoro interinale presso la quale era in forza come somministrato. La promessa era quella, poi, di confermarlo appena il blocco delle assunzioni si fosse concluso. Il lavoratore aveva accettato la proposta».

«Tuttavia, venerdì scorso, è arrivata una sorpresa amara - racconta Margherita Dozzi della segreteria provinciale Fiom-Cgil -. Il lavoratore è stato convocato in Confindustria e, sotto la minaccia di revocare anche l'assunzione da parte dell'agenzia interinale, l'azienda non gli ha lasciato altra scelta se non quella di accettare un verbale di conciliazione che sancisce con 2.800 euro la fine di ogni sua pretesa di far valere i mesi di presenza in Abb, che sono stati ben 39, in un eventuale processo di lavoro. Dunque il lavoratore è stato costretto a rinunciare ai propri diritti, altrimenti avrebbe perduto il posto a tempo indeterminato che aspettava da tre anni. La vicenda si è svolta alla presenza di un sindacato compiacente che a pressione ha aggiunto altra pressione: quella di firmare un mandato che solo alla fine dell'incontro è risultato essere l'iscrizione al sindacato stesso».

Il lavoratore - spiega la Cgil - è uno degli 80 interinali presenti in azienda: nel 2011, dopo ripetute richieste da parte del sindacato, sono state stabilizzate con assunzioni a tempo indeterminato 25 persone, ma, aggiunge Dozzi, «i lavoratori somministrati sono ancora troppi e poche sono le assunzioni, nonostante vertenze ed accordi aziendali. Ora, quello che auspichiamo è che le stabilizzazioni possano avvenire con veri contratti di lavoro alle dipendenze di Abb e non con tipologie diverse che permettono alla multinazionale di scaricare le proprie responsabilità. L'azienda si dice sempre disponibile alle relazioni sindacali: questa volta si è comportata nel peggiore dei modi. Come Fiom valuteremo tutte le strade percorribili perché non si ripetano casi del genere».

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