Lavoro, Fim e Uilm insieme
Protesta di 4 ore venerdì

Sciopero «separato» per i metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil. Mentre infatti la Fim e la Uilm bergamasche hanno indetto quattro ore di sciopero alla fine di ogni turno per venerdì, in concomitanza con la manifestazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil in programma a Roma sul problema degli esodati e delle pensioni, le tute blu della Fiom hanno deciso di mettere in campo altre iniziative (nella notizia qui linkata).

Il motivo della «separazione» è presto detto: «Non c'è condivisione degli obiettivi», spiega il segretario generale della Fim-Cisl di Bergamo Ferdinando Uliano. Di più: «Noi diamo un giudizio articolato sulla riforma nel suo complesso, mentre la Fiom è critica anche nei confronti della posizione della Cgil stessa». Inoltre Uliano mette sul tavolo la questione dei rapporti tra le organizzazioni sindacali: «Abbiamo chiesto più volte alla Fiom di abbbassare i toni, anche rispetto a certi volantini che sono circolati». Insomma, «la Fiom va un po' per la sua strada». La riforma del lavoro, insieme ai temi dello sviluppo, dell'occupazione e del reddito, sono le questioni che hanno spinto Fim e Uilm a proclamare la protesta, considerando che «negli ultimi tre anni sono più di 40 le aziende metalmeccaniche della nostra provincia che hanno cessato la produzione, facendo registrare una perdita di 2.500 posti di lavoro, mentre i processi di ristrutturazione hanno determinato altri 4.300 licenziamenti». Dal canto suo Angelo Nozza, segretario generale della Uilm-Uil, sottolinea che «la discussione si fa su tutti i punti e non solo sull'articolo 18: è un vizio di questo Paese discutere a compartimenti stagni». A proposito di articolo 18 Fim e Uilm rilevano che «la soluzione individuata nel disegno di legge, con l'inserimento del reintegro in tutte le tipologie di licenziamento illegittimo, mette in sicurezza l'articolo 18 e elimina ogni rischio di abuso. Ora dobbiamo vigilare perché tutto venga rispettato nel percorso parlamentare». Per quanto riguarda la questione degli esodati «chiediamo certezze sul diritto alla pensione per tutti i lavoratori coinvolti nei processi di espulsione a seguito della crisi», oltre al fatto che «è altrettanto indispensabile procedere immediatamente allo sviluppo di politiche attive che facilitino la ricollocazione lavorativa di cassintegrati e lavoratori licenziati».

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