Articolo 18, le tute blu in corteo
Dopo Zingonia a Dalmine e Ponte

Si sono riuniti in corteo davanti ai cancelli della Nicotra di Ciserano: poi i dipendenti di verie aziende si sono mossi in corteo fino al rondò di Verdello e ritorno. È la prima delle quattro giornate di mobilitazione di Fiom-Cgil contro la riforma del mercato del lavoro.

Si sono riuniti in corteo alle 9 di giovedì mattina davanti ai cancelli della Nicotra di Ciserano, poi si sono mossi in corteo fino al rondò di Verdello e ritorno: è stata la prima delle quattro giornate di mobilitazione annunciate martedì scorso dalla segreteria Fiom-Cgil di Bergamo per protestare contro il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro.

Lo sciopero, che è stato di due ore, era proclamato per le aziende della zona di Zingonia: ha coinvolto i lavoratori di Nicotra, Marcegaglia, Bianchi Vending, Phoenix, Lupini Targhe, Sematic, Robur e di altre realtà più piccole.

Nelle aree di Dalmine e di Ponte San Pietro, invece, la mobilitazione è prevista per lunedì 16 aprile con sciopero, presidio e manifestazione sulla strada provinciale Bergamo-Dalmine. Mercoledì 18 aprile toccherà ai lavoratori della zona di Romano di Lombardia (il presidio si terrà di fronte alla Exide), mentre venerdì 20 aprile, sarà l'area che comprende Bergamo, Albano/Grumello e la valle Seriana ad essere interessata da sciopero e presidio (alla portineria della Lovato).

A queste iniziative si aggiungono le mobilitazioni dei giorni scorsi, ad esempio in Exide, Somaschini, Siac, N&W, indette dalle singole Rsu Fiom–Cgil, più altre 2 ore di sciopero proclamate dalla Cgil nazionale e distribuite a livello locale fra il 20 e il 23 marzo.

«Continuiamo con le iniziative di protesta contro il disegno di legge del governo in materia di mercato del lavoro, perché non vediamo nel provvedimento alcuna riduzione vera della precarietà, né una universalizzazione degli ammortizzatori sociali e del sostegno al reddito per tutte le forme di lavoro e per tutte le imprese». Lo aveva ribadito nei giorni scorsi Eugenio Borella, segretario generale provinciale delle tute blu Cgil.

«L'articolo 18 ci sembra svuotato del suo valore, perché il risarcimento economico diventa la regola di fronte ai licenziamenti senza giustificato motivo, rendendo il reintegro più un miraggio che un diritto del lavoratore. Resta anche aperta ed irrisolta la questione dell'accesso alla pensione per tutti i lavoratori coinvolti da accordi di ristrutturazione e di crisi».

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