Il Creberg approva il bilancio:
il dividendo sarà di 50 centesimi

Il Credito Bergamasco distribuirà un dividendo di 50 centesimi. Lo ha deciso sabato mattina l'assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2011. Carlo Fratta Pasini è stato nominato vicepresidente.

Il Credito Bergamasco distribuirà un dividendo di 50 centesimi. Lo ha deciso sabato mattina l'assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2011. Carlo Fratta Pasini è stato nominato vicepresidente.

Ecco i principali indicatori di bilancio:
Impieghi alla clientela: 13.843,5 milioni (+7,5% rispetto al 31.12.2010)
Raccolta diretta: 12.298,5 milioni (+13% rispetto al 31.12.2010)
Margine finanziario: 365,7 milioni (+4,5% rispetto al 31.12.2010)
Proventi operativi: 573,5 milioni (+4,4% rispetto al 31.12.2010)
Risultato della gestione operativa: 291,5 milioni (+5,6% rispetto al 31.12.2010)
Utile netto: 106,3 milioni (+8,7% rispetto al 31.12.2010)
Core Tier 1 capital ratio: 13,58%
Cost/income: 49,2% 
R.O.E.: 8,3%
Dividendo unitario: 0,50 euro, con data di stacco 7 maggio 2012 e pagamento 10 maggio 2012

I risultati al 31 dicembre 2011 del Credito Bergamasco (Gruppo Banco Popolare) sono stati posti al vaglio dell'assemblea ordinaria, che ha deliberato la distribuzione di un monte dividendi complessivo di 30,863 milioni e ha nominato nella compagine degli amministratori (che rimarrà in carica sino all'assemblea che sarà convocata per approvare il bilancio al 31 dicembre 2013) l'avv. Carlo Fratta Pasini, confermando nella stessa il dott. Enrico Fusi, cooptato il 17 ottobre 2011.

L'ingresso nel perimetro della banca delle 52 filiali acquisite – con decorrenza 1° agosto 2011 – da altre banche del territorio, nell'ambito del processo di riarticolazione della rete commerciale del Gruppo Banco Popolare, comporta - si legge in una nota del Creberg - un raffronto con valori di periodi precedenti non sempre omogeneo sia dei dati di conto economico, sia dei dati di stato patrimoniale.

In un comunicato la banca precisa che «gli stretti legami intessuti con le aree servite e con le famiglie e imprese ad esse appartenenti hanno permesso alla Banca di espandere ulteriormente i livelli di operatività sul territorio, nonostante la negativa intonazione congiunturale. Al 31.12.2011 la raccolta diretta – comprensiva di prestiti obbligazionari sottoscritti dal Banco Popolare anche in relazione al progetto “Emittente unico di Gruppo” per complessivi 4,6 miliardi – si è attestata a 12.298,5 milioni, con un progresso del 13% rispetto ai 10.883 milioni di un anno prima.

La raccolta indiretta si è fissata a 10.806,1 milioni, a fronte dei 10.745,1 milioni di fine 2010 (+0,6%). Tra le componenti della raccolta indiretta, il risparmio gestito – confermando il trend seguito dal sistema bancario nazionale nel suo complesso – è sceso a 3.085,7 milioni dai 3.227,2 milioni di un anno prima (-4,4%).

La raccolta indiretta amministrata ha raggiunto i 7.720,5 milioni, con un progresso annuo del 2,7% e la raccolta totale da clientela si è attestata a 23.104,7 milioni, con un'espansione del 6,8% nei confronti dei 21.628,1 milioni di fine 2010.

A testimonianza del continuo sostegno fornito alle economie del territorio, gli impieghi netti verso la clientela si sono fissati a 13.843,5 milioni, con la significativa espansione del 7,5% rispetto ai 12.877,4 milioni del 31.12.2010. Tale evoluzione – influenzata anche dall'ingresso nel perimetro della banca delle filiali acquisite nell'ambito del processo di riarticolazione della rete commerciale del Gruppo Banco Popolare – è in piena sintonia con gli obiettivi perseguiti dalla politica commerciale delineata anche per il 2011 e rappresenta la sintesi di variazioni differenziate nei diversi segmenti di clientela, con la riduzione dell'esposizione nei confronti del “large corporate” non appartenente ai territori storici e la crescita delle erogazioni a famiglie e piccole imprese, vero tessuto connettivo dell'economia locale.

I dati gestionali indicano, in proposito, che nel 2011 si è registrato un incremento annuo dei saldi medi degli impieghi complessivi pari al 5,9%; in particolare, i prestiti alla clientela privata sono aumentati – in termini medi – del 20,7%, quelli alle piccole imprese dell'11,8%, quelli al mondo corporate del 7,5%, mentre i prestiti al segmento “large corporate nazionale” hanno rilevato una diminuzione media del 22,8%.

I dati di bilancio dettagliati per le diverse forme tecniche evidenziano, inoltre, che il complesso dei mutui alla clientela retail e corporate si è attestato a 7.392 milioni, con la significativa crescita del 15% rispetto ai 6.425,6 milioni del 31.12.2010.

Le difficoltà attraversate dall'economia nazionale e locale si sono riflesse sulle evidenze relative ai crediti deteriorati. Al 31.12.2011, infatti, il complesso delle sofferenze lorde ha toccato i 542,4 milioni; dopo le rettifiche di valore le sofferenze si sono posizionate a 346,1 milioni, con un'incidenza sul totale dei crediti netti salita al 2,50% dal 2,16% di fine 2010.

Al 31.12.2011 il margine di interesse – nonostante il progressivo venir meno dei positivi effetti derivanti dalle operazioni di copertura di poste del passivo a suo tempo effettuate ed ormai esauritesi, nonché il maggior costo del funding sopportato in media d'anno – si è fissato a 333,9 milioni con un incremento del 4,3% rispetto ai 320,2 milioni del 31.12.2010.

Gli utili/perdite delle partecipazioni a patrimonio netto hanno raggiunto i 31,8 milioni, con una crescita del 6,6% rispetto ai 29,8 milioni di un anno prima; il margine finanziario si è quindi attestato a 365,7 milioni, in espansione del 4,5% rispetto ai 350 milioni del 31.12.2010. Le commissioni nette da servizi, raggiungendo i 200,4 milioni, sono risultate in aumento del 5% rispetto ai 190,9 milioni di un anno prima.

Gli altri proventi di gestione netti si sono fissati a 4 milioni, a fronte dei 3,6 milioni di un anno prima ed il risultato netto finanziario è risultato pari a 3,4 milioni, contro i 5,1 milioni del 31.12.2010. Gli altri proventi operativi si sono, dunque, posizionati a 207,8 milioni, con un'espansione del 4,1% rispetto ai 199,6 milioni di un anno prima ed il complesso dei proventi operativi ha raggiunto i 573,5 milioni, a fronte dei 549,6 milioni di un anno prima (+4,4%).

Al 31.12.2011, le spese per il personale al netto dei recuperi hanno raggiunto i 165,6 milioni, con un incremento del 2,1% rispetto ai 162,3 milioni di un anno prima; le altre spese amministrative, al netto dei recuperi, si sono attestate a 109,7 milioni, con una crescita annua del 4,4%, mentre le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali si sono attestate a 6,7 milioni, a fronte dei 6,2 milioni di un anno prima. L'insieme degli oneri operativi ha così toccato, al 31.12.2011, i 282 milioni, con una crescita del 3,1% rispetto ai 273,6 milioni del 31.12.2010 ed il cost/income si è posizionato al 49,2%, rispetto al 49,8% di un anno prima.

Il risultato della gestione operativa ha raggiunto i 291,5 milioni, in crescita del 5,6% nei confronti dei 276 milioni di un anno prima. Le rettifiche di valore nette per il deterioramento dei crediti sono diminuite del 2,2%, passando dai 125,8 milioni del 31.12.2010 ai 123 milioni del 31.12.2011; le rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività si sono posizionate a 0,6 milioni (0,7 milioni un anno prima) e gli accantonamenti netti per rischi ed oneri si sono attestati a 2,3 milioni.

Il risultato lordo dell'operatività corrente si è così fissato a 165,7 milioni, in crescita del 9,9% rispetto ai 150,7 milioni del 31.12.2010. Le imposte sul reddito – comprensive di un maggior onere di 2,9 milioni riveniente dalla maggiorazione dell'aliquota IRAP applicata alle banche ed agli altri enti e società finanziari ed introdotta dal decreto legge 98 del 6 luglio 2011, convertito dalla legge 111 del 15 luglio 2011 – sono risultate pari a 59,4 milioni e l'utile netto si è attestato a 106,3 milioni, con una crescita dell'8,7% rispetto ai 97,8 milioni del 31.12.2010. Il R.O.E. di fine esercizio, determinato dal rapporto tra utile netto e capitale e riserve, si è attestato  all'8,3% a fronte del 7,7% di un anno prima.

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