La professione è in crescita
ma i giovani commercialisti faticano

Diciassette iscritti e trenta praticanti in più rispetto al 2011, sulla scia degli incentivi pensati per favorire l'ingresso dei giovani all'interno di un ordine professionale ai cui membri è affidato il delicato ruolo di consulenti globali delle imprese, delle famiglie e degli enti pubblici.

Diciassette iscritti e trenta praticanti in più rispetto al 2011, sulla scia degli incentivi pensati per favorire l'ingresso dei giovani all'interno di un ordine professionale ai cui membri è affidato il delicato ruolo di consulenti globali delle imprese, delle famiglie e degli enti pubblici.

Sono i dati in crescita delll'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo i cui membri salgono a 1.567. Il 12 aprile, durante l'assemblea annuale, come da tradizione, il presidente ha ripercorso l'attività svolta nell'anno appena passato dall'Ordine e dalle varie Commissioni istituzionali, chiamate ad eseguire tutto il lavoro preparatorio all'attività del Consiglio.

Nel discorso di Carrara però non sono mancati i toni preoccupati, riferiti alla crisi gravissima che sta segnando le sorti dell'Italia, una crisi sentita anche dai liberi professionisti e in particolare dai giovani, costretti a farsi largo nel mondo del lavoro in un periodo che, secondo Carrara, assomiglia ad una ridefinizione globale degli equilibri economici, all'insegna di nuovi rapporti di forza tra le varie aree geografiche del globo, dove l'incertezza pesa soprattutto sul nostro Paese.

Particolare rammarico è stato espresso rispetto a quelli che Carrara ha definito dei veri e propri attacchi alle libere professioni, additate da più parti come un ostacolo allo sviluppo del Paese, rimarcando ancora una volta le conseguenze negative sulla carriere dei giovani, che si sono visti ridurre il tirocinio a 18 mesi, con l'ipotesi, inspiegabile, che per i revisori invece il periodo sarà di 36 mesi.

Forte è stato il richiamo ai valori fondanti di questa categoria professionale, considerata, nonostante tutte le difficoltà, un patrimonio positivo, soprattutto sotto il profilo morale, per l'intera collettività, che l'Ordine è chiamato a difendere e valorizzare.

“Il ruolo del nostro Ordine rimane fondamentale, perché presidio di qualità del lavoro – ha commentato Alberto Carrara -. Nel corso degli anni ci siamo abituati ad assistere a periodici attacchi al sistema degli ordini professionali, additati come barriere autoreferenziali all'entrata nel mondo del lavoro e limitazioni alla libera concorrenza, quando in realtà siamo e nati e cresciuti in un mercato di questo tipo, dove i nostri stessi clienti operano quotidianamente, chiedendoci preparazione, professionalità, affidabilità, moralità e su questi pretendono attestazione e certificazione. Lo stesso Stato ci attribuisce compiti ed incombenze che, alleggerendo la pubblica amministrazione, danno affidabilità alla nostra categoria professionale”.

In conclusione Carrara ha ricordato l'importanza di poter contare sulla viva e proficua collaborazione con molti organismi istituzionali attivi sul territorio bergamasco, l'intensa attività di formazione sviluppata anche quest'anno e gli sforzi fatti per mantenere la riduzione della quota annuale per i giovani neo iscritti, che quasi totalmente è destinata al Consiglio Nazionale. Il bilancio è' stato approvato all'unanimità, con tutti i voti favorevoli e un astenuto.

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