Turismo: nel primo trimestre
prevale sempre il mordi e fuggi

Il turismo a Bergamo resta «mordi e fuggi» e legato al mondo degli affari. È quanto emerge da un'indagine svolta da Confesercenti su un campione di 46 alberghi di Bergamo e provincia. Tramite un questionario si è tastato il polso del settore.

Il turismo a Bergamo resta «mordi e fuggi» e legato al mondo degli affari. È quanto emerge da un'indagine svolta da Confesercenti su un campione di 46 alberghi di Bergamo e provincia. Tramite un questionario, gli imprenditori hanno fornito risposte che aiutano a tastare il polso del settore.

Si tratta di dati freschi, relativi al primo trimestre del 2012: secondo Confesercenti, infatti, per orientare scelte e strategie è di fondamentale importanza disporre di informazioni aggiornate il più possibile.

Dall'indagine risulta che nei primi tre mesi di quest'anno il 53,4% dei clienti ha prenotato per motivi legati al business. Più della metà, quindi, è arrivata in provincia per affari e non per vacanza.

Interessante anche notare la provenienza degli ospiti: il 42,86% proviene da Paesi europei, a ulteriore conferma dell'importanza del flusso di viaggiatori in arrivo a Orio al Serio. Gli italiani sono dunque in minoranza (39,3%), mentre i lombardi rappresentano il 10,7% del totale.

Confermata anche la tendenza di fermarsi brevemente nelle strutture ricettive bergamasche. Il 46,4% si trattiene per una notte, il 42,8% arriva a due pernottamenti. Basse le percentuali riguardanti il weekend (7,14%), mentre solo il 3,57% ha scelto di fermarsi per una settimana.

Dati che sottolineano l'urgenza di mettere a punto pacchetti integrati, che offrano ai turisti più motivi per fermarsi in Bergamasca.

Resta basso il tasso di riempimento delle camere, a dimostrazione che il sistema ricettivo bergamasco dispone di un potenziale ancora in gran parte sottoutilizzato. Il 42% degli albergatori intervistati ha risposto di non aver venduto più del 40% delle camere nel primo trimestre. Il 21,4% degli interpellati ha superato il 60%, mentre solo il 14,3% del campione ha dichiarato di aver occupato la quasi totalità delle stanze.

E che il trimestre non sia andato benissimo lo rivela anche il bilancio di Pasqua: per il 39,2% degli albergatori intervistati i risultati sono stati scarsi, il 25% si è detto moderatamente soddisfatto mentre il 10,7% ha giudicato “pessimo” l'andamento del periodo. Solo il 7,14% dichiara di aver avuto “ottimi risultati”.

Dall'indagine emerge anche lo scarso “appeal” di Bergamo e provincia per i giovani visitatori: solo il 14,3% dei turisti ha meno di 34 anni, il 53,6% degli ospiti appartiene alla fascia 34-45 anni. Una buona fetta (28,5%) è rappresentata anche dalla fascia 45-64 anni.

Il feeling con i giovani si potrebbe probabilmente migliorare investendo maggiormente su Internet, ancora poco sfruttato dagli hotel bergamaschi. Solo il 25% degli albergatori dice infatti di avere un sito web con sistema booking integrato. Buona, invece, la presenza sui social network: il 53,57% utilizza Facebook, Twitter e simili.

“Se si analizzano questi dati si nota come ci siano ancora molti spazi di miglioramento per quanto riguarda i risultati operativi degli alberghi - spiega Francesco Traini, responsabile del settore turismo per Confesercenti - Questi possono essere migliorati puntando ad un turismo più giovane e ad un turismo leisure minoritario ad oggi, ma che funziona in modo complementare al turismo business ancora prevalente”.

“Per sfruttare al meglio il potenziale delle strutture ricettive e in generale del sistema turistico bergamasco occorrono azioni di sistema che permettano di creare processi in cui tutti gli attori siano protagonisti – continua Traini - Imprenditori ed enti locali sono chiamati ad uno sforzo comune ed avere una visione d'insieme, almeno provinciale, del turismo. Vi sono in atto dei miglioramenti in questo senso, ma resistono campanilismi e approcci poco professionali. L'obiettivo dev'essere quello di aumentare la visibilità di Bergamo in un mercato ormai globale. Confesercenti rimane disponibile a qualsiasi collaborazione auspicando un maggior coordinamento e un efficace lavoro di squadra. Quanto ai questionari – conclude Traini – li proporremo trimestralmente, con lo scopo di monitorare in modo costante la situazione della ricettività bergamasca”.

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