La Coldiretti difende i voucher:
importanti per imprese e giovani

Migliaia di bergamaschi hanno approfittato nel 2011 dei voucher, i buoni lavoro ideati dai governi precedenti per aiutare le categorie più deboli a incrementare il loro reddito. Coldiretti scende in campo per chiedere di non cancellare questo strumento.

Migliaia di bergamaschi hanno approfittato nel 2011 dei voucher, i buoni lavoro ideati dai governi precedenti per aiutare le categorie più deboli a incrementare il loro reddito. Coldiretti scende in campo per chiedere di non cancellare questo strumento.

«Grazie ai  voucher - scrive la Coldiretti orobica - molti studenti bergamaschi hanno potuto  avvicinarsi al mondo dell'agricoltura e garantirsi importanti guadagni per potersi sostenere negli studi. Cancellare questo strumento vorrebbe dire mettere in difficoltà molti giovani e rendere ancora più pesanti i disagi della crisi economica».

La Coldiretti bergamasca critica dunque l'attuale proposta di riforma che cancella di fatto i voucher e dopo che questa mattina si è tenuta un'iniziativa di sensibilizzazione a Roma davanti al Senato, durante la quale un  migliaio di imprenditori, studenti e pensionati provenienti da tutte le Regioni d'Italia hanno manifestato per evitare la cancellazione di uno  strumento che concilia le esigenze di semplificazione, legalità e trasparenza con la possibilità di garantire un sostegno alle classi sociali che più sentono la crisi.

«Anche nella nostra realtà – spiega il presidente della Coldiretti bergamasca Alberto Brivio – i voucher hanno dato opportunità a imprese e a lavoratori, soprattutto nei casi di lavoro stagionali, come la raccolta di frutta e verdura e la vendemmia. Con i voucher abbiamo potuto occupare del personale altrimenti non occupabile, ma soprattutto abbiamo contribuito alla trasparenza nel lavoro dei tanti giovani, studenti e pensionati con la minima in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta, cosa che la nuova norma cosi scritta non permetterà più. Sarebbe una grave scorrettezza istituzionale procedere a modifiche specifiche della normativa lavoristica del settore essendo le rappresentanze delle imprese agricole le uniche ad essere state escluse dal tavolo di confronto durante l'iter di definizione del disegno di legge sulla riforma sul lavoro».

I voucher - spiega Coldiretti -si sono rivelati preziosi per le aziende agricole bergamasche che nel 2011 ne hanno utilizzato 12.971. Bergamo è tra le province  a livello lombardo che più ha fatto ricorso a  questo sistema per il lavoro nei campi. E' seconda dopo Brescia che ne ha utilizzati 49.004. Seguono Mantova con 11.003, Pavia con 6.100, Milano con 4.110, Sondrio con 3.527, Cremona con 3.460, Lecco con 2.170, Varese con 1.567, Lodi con 1.313 e  Como con 1.265. (Fonte: Elaborazione Coldiretti Lombardia su dati Inps Lombardia).

«In questi anni i voucher hanno contribuito alla trasparenza nel lavoro – sottolinea il direttore della Coldiretti  bergamasca Lorenzo Cusimano – se non si potranno più utilizzare sarà un vero problema perché non esiste altra forma ragionevole per intercettare la reciproca disponibilità di studenti, casalinghe, pensionati ed imprese. I voucher non hanno sostituito altre forme contrattuali che, dopo l'entrata in funzione dei buoni, non sono mutate nei numeri; se non si potranno più utilizzare il settore agricolo verrà privato di un importante strumento che concilia le esigenze di semplificazione delle imprese con la possibilità di garantire un sostegno alle classi sociali che più' sentono la crisi».

Lo strumento dei voucher è stato introdotto per la prima volta proprio in agricoltura in occasione della vendemmia 2008 (agosto). Inizialmente previsti per  studenti e pensionati,  i voucher nel 2009 sono stati estesi anche alle casalinghe e successivamente, nel 2010, ai percettori di ammortizzatori sociali, lavoratori part-time, disoccupati e inoccupati con una iniziativa di tipo temporaneo, e poi esteso ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività.

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