Squinzi: le tasse sulle imprese
sono una zavorra intollerabile

«Sono un uomo del dialogo»: si presenta così Giorgio Squinzi, nell'intervento di debutto come presidente di Confindustria. Ma è subito pressante nell'incalzare il governo: dalla «zavorra» del fisco da eliminare, all'urgenza pubblica amministrazione.

«Sono un uomo del dialogo»: si presenta così Giorgio Squinzi, con toni sempre pacati nell'intervento di debutto come presidente di Confindustria. Ma è subito pressante nell'incalzare il governo: dalla «zavorra» del fisco da eliminare, all'urgenza sul fronte della pubblica amministrazione («La madre di tutte le riforme») a una bocciatura sulla riforma del mercato del lavoro.

Fino a dettare un'agenda in quattro punti per il confronto da aprire con l'esecutivo di Mario Monti: riforma e debiti della pubblica amministrazione, tagli della spesa pubblica, riduzione della pressione fiscale, credito alle imprese, che stanno «soffocando», tanto da essere «a rischio sopravvivenza».

Primo confronto ampio con la base, giovedì 24 maggio, all'assemblea annuale, per il nuovo leader degli industriali, di fronte a una platea di oltre tremila imprenditori che più volte lo interrompe con lunghi applausi. Come quando ringrazia Emma Marcegaglia («Coraggiosa e appassionata»), che lascia la presidenza dopo quattro anni «molto duri» passandogli il testimone per anni che, dice, «lo saranno anche di più». Ancora quando parla di mafia e impegno per la legalità, ricordando Falcone e Borsellino. E quando inizia il suo intervento con un grazie al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, («L'Italia ha bisogno di lui»).

Anche gli industriali bergamaschi - tra i bombasseiani più accaniti - apprezzano la relazione del nuovo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. È, del resto passato, il tempo della campagna elettorale, e proprio Bombassei, tra l'altro, è stato calorosamente applaudito durante l'assemblea privata che ha preceduto quella pubblica.

Superate definitivamente, dunque, le divergenze tra i due ex schieramenti? «Squinzi - sottolinea Matteo Zanetti - ha detto che sarà il presidente di tutti gli imprenditori. Lui ha ben presente che l'unità di Confindustria è un valore, adesso questa intenzione deve essere raccolta anche dai "colonnelli" di entrambi gli schieramenti. Le dispute sono finite e si deve lavorare per l'unità. È comunque significativo l'applauso non di circostanza a Bombassei, il segno dell'apprezzamento del sistema degli imprenditori».

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