Reinventare le industrie vuote
Un concorso aperto ai giovani

Legler di Ponte, Italcementi di Albino, Videoplastic di Gorlago. Sono i siti industriali dismessi o sotto utilizzati da ripensare, recuperandone la vocazione produttiva coniugandola con soluzioni nuove residenziali o commerciali.

Legler di Ponte, Italcementi di Albino, Videoplastic di Gorlago. Sono i siti industriali dismessi o sotto utilizzati da ripensare, recuperandone la vocazione produttiva coniugandola con soluzioni nuove residenziali o commerciali.

Una sfida lanciata allo spirito creativo e innovativo di giovani professionisti, ingegneri e architetti, attraverso il concorso «Riusi industriali 2012», ideato da Confindustria Bergamo, in collaborazione con gli Ordini provinciali degli architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori e degli ingegneri, e con Ance Bergamo.

«Nel bilancio sociale di Confindustria c'è anche la valorizzazione dei siti industriali dismessi – spiega Ercole Galizzi, vicepresidente Confindustria Bergamo – e, in una provincia manifatturiera come la nostra, si vede oggi un parziale abbandono di aree industriali importanti, oppure un loro sottoutilizzo».

A seguito di questa presa di coscienza, l'idea è stata di promuovere un concorso di idee, «per il recupero di tre aree, tra le proprietà che abbiamo contattato e le 12 che ci hanno dato la loro disponibilità – prosegue Galizzi –. Si tratta di due grandi siti storic».

I professionisti che parteciperanno al concorso, sono chiamati a sviluppare un progetto che tenga conto degli aspetti ambientali, paesaggistici e di ecosostenibilità, il recupero dell'uso produttivo del sito, coniugandolo in sinergia con altri utilizzi, abitativi, di uffici, commerciali o altro, valutando anche gli aspetti economici, in termini di recupero di situazioni sotto utilizzate per il territorio e di valutazione realistica dei costi del progetto stesso, ai fini di una concreta realizzazione dello stesso.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 29 maggio

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