Frattini Seriate: 58 lavoratori
ancora senza prospettive

Nella vicenda che nel 2009 travolse la Frattini Srl di Seriate secondo la Fiom-Cgil una rilevanza particolare ha sempre avuto la modalità di cessione dei macchinari nella vendita del ramo d'azienda. Ora il sindacato presenta i risultati dell'azione legale intrapresa.

Nella vicenda che nel 2009 travolse la Frattini Srl di Seriate, l'azienda metalmeccanica che occupava 192 persone, secondo la Fiom-Cgil una rilevanza particolare ha sempre avuto la modalità di cessione dei macchinari nella vendita del ramo d'azienda: il sindacato di via Garibaldi sin dall'inizio l'ha considerata «impropria, perché Frattini non era divisibile e rappresentava una sola realtà».

Proprio in merito alla presunta illegittimità della cessione dei macchinari, il 30 novembre 2009 la Fiom, assistita dall'avvocato Roberto Bruni,  presentò una denuncia penale presso la Procura della Repubblica. Ora si presentano i risultati di quella azione: l'appuntamento è per martedì 5 giugno davanti ai cancelli della Frattini.

Il 4 giugno 2009 - ricorda il sindacato -, dopo essere stata travolta dalla crisi, la Frattini presentò al Tribunale di Bergamo domanda di concordato preventivo (con richiesta di esercizio provvisorio fino al 31 agosto 2009). Nell'azienda era già in corso (per circa 120 lavoratori) una cassa integrazione ordinaria a rotazione. Da lunedì 12 ottobre 2009 venne allestito un presidio permanente. Nei mesi successivi una parte di lavoratori fu riassunta da Frattini Tech, la cosiddetta cessionaria del ramo d'azienda Metal Container.

Oggi, al loro secondo anno (e mezzo) di presidio davanti ai cancelli, 58 lavoratori rimangono ancora senza prospettive occupazionali concrete. Per loro, il 27 dicembre 2011, in uno studio legale in viale Vittorio Emanuele a Bergamo, il rappresentante della Frattini srl (che si trova in liquidazione e concordato preventivo) ha siglato con la Rsu e i sindacalisti di Fiom e Fim Cisl un accordo per la richiesta di un ulteriore periodo di cassa integrazione in deroga per i prossimi sei mesi, dal 1° gennaio 2012 fino alla fine di giugno.

In questo periodo 4 persone sono state ricollocate: ne mancano dunque altre 5 per poter rientrare nella percentuale del 15% di ricollocazione che permetterebbe di chiedere una proroga di altri sei mesi di cassa.

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