Lavoro, per i giovani un miraggio
Si lascia la famiglia solo a 29 anni

Giovani eppure già demoralizzati: per un lavoro che diventa un miraggio, costretti a diventare indipendenti troppo tardi: in media a 29 anni. È allarmante il quadro dell'indagine commissionata da Confindustria Bergamo su «I giovani e il lavoro».

Giovani eppure già demoralizzati: per un lavoro che diventa un miraggio, costretti a diventare indipendenti troppo tardi e poco aiutati dalle istituzioni. In preda inoltre a un senso «di soffocamento» legato a certi ritmi provinciali, con l'ambizione di fare esperienze fuori, Italia o estero. Una delle poche speranze è rappresentata dalle donne, risorsa importante per il futuro.

È allarmante il quadro dell'indagine commissionata da Confindustria Bergamo ad AstraRicerche su «I giovani e il lavoro» che viene presentata venerdì 8 giugno in occasione dell'assemblea generale.

Il sondaggio, che si avvale di un campione di 800 interviste telefoniche compiute lo scorso marzo in provincia (sentite persone di tutte le età, privilegiando quelle tra i 15 e i 34 anni) diventa termometro prezioso per capire le dinamiche legate a un mondo giovanile alla disperata ricerca di un'occupazione, se non fissa almeno stabile, che permetta loro di camminare con le proprie gambe. «Una condizione che un tempo avveniva in età relativamente bassa - spiega il presidente di AstraRicerche Enrico Finzi -: la crisi e la precarietà hanno invece alzato in maniera preoccupante questa soglia. Lo dimostra la domanda che abbiamo posto su quando ci si sente veramente adulti e indipendenti: "29 anni", ha risposto la maggioranza».

Tutto su L'Eco di Bergamo dell'8 giugno

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