«Attacco speculativo al Paese»
Zanetti commenta il calo di Ubi

«È una crisi di fiducia generalizzata, che colpisce i debiti sovrani, legata all'indebitamento pubblico e ai ritardi accumulati dalle autorità monetaria della Comunità europea nell'assumere determinati tipi di provvedimenti». Così Emilio Zanetti.

«È una crisi di fiducia generalizzata, che colpisce i debiti sovrani, legata all'indebitamento pubblico e ai ritardi accumulati dalle autorità monetaria della Comunità europea nell'assumere determinati tipi di provvedimenti. La flessione della quotazione del titolo Ubi va inserita in questa situazione e non può essere estrapolata da questo ambito».

Così Emilio Zanetti, presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca, ha commentato ieri l'andamento del titolo in Borsa, interpellato a margine della presentazione del progetto per l'Università di Bergamo «Porte aperte al merito». Lunedì Ubi è scesa sotto la soglia dei 2 euro e ieri, in un'altra giornata pesante per Piazza Affari, è calata del 6,56% a 1,837. Tendenza al ribasso per quasi tutto il comparto bancario: il Credito Bergamasco ha perso ieri l'11,56% a 8,3 euro.

«Stiamo assistendo ad un attacco speculativo che si è scatenato nei confronti dei Paesi che hanno un alto debito pubblico – prosegue Zanetti –, una speculazione che si rivolge a Paesi come il nostro, che ha un debito pubblico di 2 mila miliardi di euro e che è costretto a corrispondere interessi per 100 miliardi l'anno, un onere molto elevato. Ma questa speculazione non riguarda il titolo Ubi. È il contesto generale che influisce negativamente sulla quotazione di Borsa».

A. I.

© RIPRODUZIONE RISERVATA