L'agriturismo sfida la crisi:
boom di attività, sono 135

La ricetta anti crisi degli agricoltori bergamaschi passa anche da un bel piatto di casoncelli nella brezza dei monti: aprire le porte ai visitatori per innovare e potenziare quell'attività nei campi e nelle stalle che molti di loro portano avanti da generazioni.

La ricetta anti crisi degli agricoltori bergamaschi passa anche da un bel piatto di casoncelli nella brezza dei monti: aprire le porte ai visitatori per innovare e potenziare quell'attività nei campi e nelle stalle che molti di loro portano avanti da generazioni.

Si chiama agriturismo, e nella nostra provincia ha conosciuto negli ultimi anni un vero boom, ben visibile nel numero di realtà avviate (sempre innestandosi all'interno di un lavoro agricolo, che deve per legge rimanere prevalente).

Lo dicono con chiarezza i dati elaborati dal settore Agricoltura di Via Tasso: lo sviluppo agrituristico, dalle nostre parti, è iniziato nei primi anni '90. E in vent'anni il successo è tutto nei numeri: dalle 43 attività che si contavano nel 1992, si è saliti l'anno scorso a 135.

La mappa vede in testa, dal punto di vista numerico, la pianura, con 43 aziende: è qui che si è registrato anche il maggiore aumento negli ultimi cinque anni. Seguono le Valli Brembana e Imagna (al top per l'offerta di posti letto: sono 192), e poi la collina, i laghi, la Valle Seriana.

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