Edilizia, 8 mesi «in rosso»
I licenziati sono già 2.000

La fotografia del settore edile nella nostra provincia non è confortante stando ai dati Feneal-Uil: più di 2 mila licenziamenti nei primi otto mesi dell'anno; oltre 5.500 posti persi negli ultimi tre anni e quasi mille imprese cancellate dalla crisi.

La fotografia del settore edile nella nostra provincia non è esattamente confortante stando ai dati Feneal-Uil: più di 2 mila licenziamenti nei primi otto mesi dell'anno; oltre 5.500 posti persi negli ultimi tre anni e quasi mille imprese cancellate dalla crisi.

Senza contare il boom di cassa integrazione, che nei primi tre mesi del 2012 è aumentato di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2011: le ore richieste ammontano infatti a circa 1,5 milioni. Attualmente l'edilizia nella nostra provincia conta circa 18 mila occupati (con l'indotto si sale a 50 mila), con un calo occupazionale che negli ultimi tre anni si è attestato intorno al 10%.

Da una parte le imprese devono fare i conti con il calo di piccole e grandi opere pubbliche, dall'altro con una serie di immobili invenduti nel privato, a fronte di un ipercostruito.

C'è poi la questione dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, fatto che mette in ginocchio diverse imprese anche nella nostra provincia.  Da dove ripartire per dare nuova forza al settore è presto detto: occorre puntare sulle ristrutturazioni e le riqualificazioni immobiliari. E la parola edilizia deve fare sempre più rima con bio. 

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