Popolare, ok il primo semestre
Utile in crescita, calano i prestiti

Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo Spa ha approvato, lunedì 27 agosto, la situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno 2012 che esprime un utile netto di 85,8 milioni di euro, in crescita del 13,8% rispetto al medesimo periodo del 2011.

Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo Spa ha approvato, lunedì 27 agosto, la situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno 2012 che esprime un utile netto di 85,8 milioni di euro, in crescita del 13,8% rispetto al medesimo periodo del 2011.

Al netto dei componenti non ricorrenti costituiti principalmente dal beneficio fiscale straordinario di euro 8,9 milioni, relativo all'iscrizione del credito d'imposta riveniente dalla prevista possibilità di presentazione delle istanze di rimborso dell'Ires per gli esercizi 2008-2011 a seguito dell'introduzione dell'integrale deduzione dell'Irap sul costo del lavoro (DL 201/2011 e DL 16/2012), l'utile netto si conferma in crescita del 2,8%, attestandosi a 77,5 milioni di euro.

Il risultato della gestione operativa del primo semestre segna un progresso del 19,5%, attestandosi a 191,8 milioni di euro al quale hanno contribuito sia la positiva evoluzione dei proventi operativi a 427,2 milioni (+4,9%) - sostenuti dal margine di interesse, che è cresciuto del 7,8%, e dalle commissioni nette, incrementate del 2,2% - che la decisa contrazione degli oneri operativi (-4,5%). L'incremento dei proventi operativi e i contestuali risparmi negli oneri determinano il miglioramento del rapporto Cost/Income, ridottosi al 55,1% dal 60,6% del giugno 2011.

Il risultato del primo semestre dell'anno sconta rettifiche su crediti per 62,4 milioni di euro, in parte derivanti da svalutazioni di posizioni in sofferenza e di crediti ristrutturati. Il costo del credito (rapporto tra l'ammontare delle rettifiche e l'entità degli impieghi netti) si posiziona allo 0,65% annualizzato, anche a seguito della flessione dei crediti netti . L'operatività nei primi sei mesi del 2012 ha confermato la sostanziale tenuta degli impieghi e della raccolta.

Gli impieghi alla clientela si attestano a 19,3 miliardi di euro, registrando una variazione del -1,8%, da attribuire in particolare ai conti correnti e ai mutui, stante anche la persistente debole domanda di finanziamenti da parte della clientela. Il contesto economico si riflette sulla qualità degli impieghi: i crediti dubbi, pari a 1,3 miliardi di euro circa, rappresentano a fine giugno il 6,5% del totale dei crediti netti verso la clientela.

La crescita dei crediti dubbi del 3,6% rispetto a fine 2011 è da attribuire all'aumento delle sofferenze e delle esposizioni scadute, mentre risultano in flessione gli incagli e le esposizioni ristrutturate. L'andamento di tali tipologie di credito non performing si rispecchia negli indicatori di rischiosità, con il rapporto sofferenze nette/impieghi netti al 2,58% (rispetto al 2,29% di fine anno 2011) - peraltro sempre al di sotto del 3,36% del sistema bancario - ed il rapporto incagli netti/impieghi netti ridottosi al 2,28%, dal 2,41% del dicembre scorso.

La raccolta totale da clientela privata (esclusi i prestiti obbligazionari sottoscritti dalla Capogruppo) si attesta a fine giugno a 43 miliardi di euro (-2,8% nel semestre). La raccolta diretta da clientela cresce di un punto percentuale, attestandosi a 19,9 miliardi di euro, con variazioni positive (+ 5,6%) delle componenti «conti correnti e depositi liberi e vincolati» e riduzione delle obbligazioni e altri titoli in circolazione” (- 4,7%).

La raccolta indiretta da clientela ammonta a 23,1 miliardi di euro e comprende raccolta gestita e polizze vita per complessivi 11,6 miliardi di euro (+2,6%) e risparmio amministrato per euro 11,6 miliardi (-13%). La solidità patrimoniale della Banca si conferma rafforzata anche al termine del primo semestre e si esprime con coefficienti elevati e ben al di sopra dei valori minimi stabiliti dalla vigente normativa.

Il rapporto fra il patrimonio di base ed il totale delle attività a rischio ponderate (Tier 1) è pari al 21,73%, cosi come il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate (Total Capital Ratio) attestatosi ora al 21,66%. Si rileva peraltro che a far tempo proprio dal 30 giugno 2012 la Banca adotta la metodologia avanzata per la determinazione del rischio di credito sulle controparti corporate, pertanto la comparabilità dei dati con quelli relativi alla fine del 2011 è parziale.

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