Bergamasca in difficoltà
anche nel «fare impresa»

Non sono buoni i dati sul lavoro dipendente, con un calo generale delle assunzioni, che tengono solo fra chi esporta e innova. E non sono buoni nemmeno i dati sul fare impresa con una brusca frenata a luglio, secondo l'ultimo osservatorio della Camera di commercio.

Non sono buoni i dati sul lavoro dipendente, con un calo generale delle assunzioni, che tengono solo fra chi esporta e innova. E non sono buoni nemmeno i dati sul fare impresa con una brusca frenata a luglio, secondo l'ultimo osservatorio della Camera di commercio.

Non che manchi la voglia di fare impresa. Ne sono state aperte 498, in crescita rispetto a giugno (431) e in linea con il dato dell'anno scorso (489). Ma sono aumentate quelle che hanno chiuso i battenti: solo il mese scorso sono state 430, oltre cento in più rispetto sia a giugno (305) sia allo stesso periodo di un anno fa (293).

Il risultato è che a luglio il saldo fra aperture e chiusure è stato sì positivo ma si è fermato a 68 imprese in più, contro le 126 di giugno e le 196 di luglio 2011.

La decisa battuta d'arresto è ancora più evidente se si confrontano i dati dei primi 7 mesi dell'anno dal 2008 in poi. La creazione di nuova impresa ha rallentato il passo. Dalle 4.654 aperture pre crisi si è scesi alle 3.984 di quest'anno. Le chiusure sono pressoché allineate sui 5 anni (3.923 oggi, 3.819 allora). Ma se negli ultimi due anni, c'è un'impennata, con mille cessazioni in più rispetto alle 2.910 registrate fra gennaio e luglio dell'anno scorso.

La conseguenza è che dal saldo positivo di 835 imprese in più nei primi 7 mesi del 2008, si è precipitati alle 61 in più dello stesso periodo di quest'anno.

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