Al via il primo giorno di scuola
niente posto per tre educatrici

Nel primo giorno di scuola, la campanella non è suonata per tre assistenti educatrici ormai ex dipendenti della cooperativa sociale vincitrice dell'appalto per l'assistenza educativa scolastica ai soggetti diversamente abili e per il servizio di trasporto scolastico a Sorisole.

Nel primo giorno di scuola, la campanella non è suonata per tre assistenti educatrici ormai ex dipendenti della cooperativa sociale Progetto Vita, vincitrice dell'appalto per l'assistenza educativa scolastica ai soggetti diversamente abili e per il servizio di trasporto scolastico del Comune di Sorisole.

Le loro colleghe - sostiene la Cgil di bergamo in un comunicato stampa - «sono state riassunte dalla cooperativa fra la fine di agosto e l'inizio di settembre, dopo che Progetto Vita aveva nuovamente vinto l'appalto. Per le tre lavoratrici, però, nessuna riassunzione, come invece sarebbe previsto dalla contrattazione nazionale e provinciale che regola il settore delle cooperative sociali».

«Alla fine del 2011 - si legge nel comuni cato - le tre assistenti educatrici si erano rivolte alla Fp-Cgil per far esaminare le proprie retribuzioni: dall'analisi emergeva che la cooperativa (che ha la sua sede legale a Sondrio e quella operativa a Caltagirone, in provincia di Catania) non applicava correttamente quanto previsto dal Contratto nazionale e da quello provinciale di riferimento».

«Nella pratica - spiega Roberto Rossi della segreteria provinciale della Fp Cgil - venivano pagate mediamente 500 euro in meno all'anno rispetto a quanto è previsto per contratto».

«Le tre lavoratrici - prosegue il comunicato stampa - non erano alla prima esperienza con Progetto Vita: lavoravano da anni per la cooperativa, una di loro addirittura da 9 anni». «Siamo intervenuti chiedendo un incontro alla cooperativa, anche tenendo in conto che, qualche anno fa, ad altre lavoratrici di Progetto Vita che si erano lamentate e avevano aperto vertenza, erano state riconosciute le differenze retributive da parte del Tribunale di Bergamo» continua Rossi.

«Non si è trovato, però, alcun accordo con la cooperativa che, rimanendo sulle proprie posizioni, non riconosce di dare un'interpretazione secondo noi erronea di quanto previsto dalla normativa e dalla contrattazione».

La Fp Cgil si è, allora, rivolta al Tribunale: altre vertenze, tra l'altro, sono state aperte contro la medesima cooperativa, ma in riferimento ad altri due appalti, uno a Calcio e l'altro ad Osio Sotto.

«Nel giugno di quest'anno l'appalto di Sorisole è scaduto con la fine delle scuole e, come di norma, le lavoratrici sono state licenziate. L'amministrazione comunale ha, poi, esperito correttamente la gara d'appalto e assegnataria è risultata di nuovo la cooperativa Progetto Vita. La normativa contrattuale e il capitolato d'oneri dell'appalto prevedono che, in sede di passaggio di gestione/appalto, vengano riassunti i lavoratori già presenti nell'appalto precedente e si mantengano le stesse condizioni economiche e contrattuali maturate. Questo è valso per tutte le lavoratrici, tranne che per le tre che hanno deciso di ricorrere al Tribunale. Consideriamo l'atteggiamento della cooperativa discriminatorio e contrario alle regole: non si può decidere di lasciare a piedi tre lavoratrici che hanno preteso la corretta applicazione delle regole e dunque il giusto stipendio».

Nel frattempo, il sindacato è venuto a conoscenza del fatto che nell'appalto sono presenti nuove lavoratrici. «Raramente nella nostra provincia, su questo tipo di servizi, abbiamo assistito a comportamenti simili, senza poi tenere conto del fatto che nell'assistenza scolastica la continuità educativa è elemento centrale» conclude Rossi. «Le tre lavoratrici si sono trovate, dall'oggi al domani, senza un posto di lavoro, nonostante tutte le norme prevedano l'esatto contrario. Per questo chiediamo l'immediata assunzione sull'appalto di Sorisole».

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