Icar, altre otto ore di sciopero
contro i tagli di 70 posti di lavoro

L'assemblea si è conclusa con la decisione di continuare la mobilitazione, visto che le risposte avute dalla direzione aziendale sono state giudicate «del tutto insoddisfacenti, soprattutto in merito alla tutela del reddito durante il periodo di Cassa integrazione straordinaria».

Dopo l'incontro di mercoledì nella sede di Confindustria di Monza e Brianza, i lavoratori e le lavoratrici della Icar di Villa d'Adda si sono riuniti giovedì per discutere delle prossime iniziative: l'assemblea si è conclusa con la decisione di continuare la mobilitazione, visto che le risposte avute dalla direzione aziendale sono state giudicate “del tutto insoddisfacenti, soprattutto in merito alla tutela del reddito durante il periodo di Cassa integrazione straordinaria”.

Dunque, dopo l'astensione dal lavoro di mercoledì, nello stabilimento di Villa D'Adda si torna a scioperare anche venerdì 21 settembre, per 8 ore e con i cancelli nuovamente presidiati. Sono settanta sui centoventuno in organico a Villa D'Adda i lavoratori a rischio nell'azienda produttrice di condensatori in polipropilene ed in carta bimetallizzata, con sede operativa a Monza ma presente sul territorio nazionale ed europeo in totale con 7 stabilimenti. Il 5 settembre la Direzione ha annunciato la cessazione parziale dell'attività del sito orobico.

Una richiesta di Cassa integrazione straordinaria per 24 mesi è stata inoltrata a supporto del piano di tagli. A Villa D'Adda resterebbero soltanto 51 dipendenti collegati all'attività di produzione del film metallizzato per condensatori, prevalentemente destinato ad alimentare lo stabilimento di Monza. La Filctem-Cgil e la Rsu hanno chiesto all'azienda di ridurre significativamente il numero di esuberi finali con ricollocazioni interne allo stabilimento e/o al gruppo, ma anche di applicare la Cassa integrazione con una rotazione il più ampia possibile.

“Inoltre”, torna a ripetere Valentina Cappelletti, segretario generale provinciale della Filctem-Cgil, “abbiamo chiesto di sostenere il reddito dei lavoratori attraverso l'anticipo dell'indennità di Cassa e un'integrazione mensile e di favorire la scelta della mobilità volontaria per facilitare la ricollocazione esterna dei lavoratori o in funzione di accompagnamento alla pensione per chi potrà maturarne i requisiti”.

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