Cazzano, nuovo centro commerciale
In Val Gandino si accende il dibattito

Centro commerciale o struttura di vendita senza particolari velleità? E' destinata ad accendersi in Val Gandino la discussione attorno al Piano Integrato d'Intervento avviato in territorio di Cazzano S.Andrea all'imbocco della Valle.

Centro commerciale o struttura di vendita senza particolari velleità? E' destinata ad accendersi in Val Gandino la discussione attorno al Piano Integrato d'Intervento avviato in territorio di Cazzano S.Andrea all'imbocco della Valle.

Ai primi di agosto la giunta leghista di Cazzano, guidata da Manuela Vian e dall'onorevole Nunziante Consiglio (titolare del procedimento) ha deliberato l'avvio della verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica, di fatto il primo passo per la possibile realizzazione di una “media struttura di vendita di tipo commerciale”.

La proposta è della società Melgarolo srl e ipotizza un edificio con un altezza di 6,50 metri e una superficie coperta pari a 2600 metri quadri, con destinazione commerciale ed attività assimilate. “Il Piano Integrato d'Intervento – scrivono gli estensori del progetto – prevede superfici e volumetrie nettamente inferiori a quanto consentono le norme del Piano Regolatore di Cazzano. A fronte di circa 11.900 metri quadrati di superficie lorda, il programma prevede 2600 metri quadri si superficie coperta anziché 5.900 circa. Una fascia verde alberata separerà i parcheggi (92 posti auto) dalla fascia inedificata di rispetto del torrente, per minimizzare l'impatto visivo”.

A livello viabilistico c'è anche la novità della possibile creazione di una rotatoria di innesto, chiesta alla Provincia, e che si collocherà in parte sul territorio del Comune di Leffe. Un'ipotesi che ricorda a molti quella formulata decenni orsono, e mai attuata, che prevedeva una nuova strada che consentisse di accedere alla zona industriale di Leffe bypassando il centro. A Cazzano e in Val Gandino sono in molti a sollevare dubbi sull'opportunità di una nuova realizzazione commerciale. “Il momento di grande crisi e la sofferenza dei negozi di vicinato sono evidenti – sottolinea un operatore - basti notare che in questi giorni in paese ha chiuso definitivamente lo storico Bar Eden. Non serve sicuramente un ulteriore consumo di suolo, visti i tanti edifici industriali dismessi sparsi sul territorio della Valle”.

Di rilievo il fatto che il progetto lanciato a Cazzano si inserisce sull'area di confine con i comuni di Casnigo, Leffe e Gandino, che pure hanno individuato la zona, nei rispettivi PGT, per consentire realizzazioni commerciali. Ad aggiungere sale alla discussione c'è anche il precedente della recente campagna elettorale per le amministrative a Gandino e Leffe, dove il Carroccio (soprattutto a Gandino) aveva puntato il dito contro l'ipotesi di una struttura di vendita (1500 metri quadri, più piccola di quella di Cazzano) ipotizzata a poche decine di metri da quella ora in progetto, avviata dall'unica amministrazione del Carroccio ancora in sella in Val Gandino. In questi giorni l'Unione Alpina Padana Valgandino, guidata dall'ex onorevole leghista Giovanni Ongaro, ha diffuso un volantino che critica pesantemente sindaco e onorevole di Cazzano e si dice contraria ad “un'operazione leghista che creerebbe un enorme problema di traffico”.

Mercoledì 26 settembre è in programma anche il consiglio comunale di Gandino, che fra i punti all'ordine del giorno ha l'atto di indirizzo per il parere (non vincolante) da trasmettere a Cazzano riguardo il nuovo Centro Commerciale. Da verificare l'atteggiamento della lista “Uniti si cambia –Lega Nord”, guidata in tandem da Pierina Bonomi Savoldelli e Marco Ongaro. Quest'ultimo, già sindaco di Gandino per due mandati, è anche fratello dell'ex-onorevole Giovanni. Prevarranno le ragioni di famiglia ( cioè la dura critica di Giovanni) o quelle del Carroccio (giunta di Cazzano)? Staremo a vedere.

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