Il governo aumenta ancora l'Iva
Stangata da 273 euro a famiglia

L'aumento dell'Iva di un punto deciso nella legge di stabilità approvata nella notte «significa una stangata media annua, considerando la famiglia media Istat di 2,4 componenti, di 273 euro: 176 euro per l'Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l'Iva dal 10 all'11%».

L'aumento dell'Iva di un punto deciso nella legge di stabilità approvata nella notte «significa una stangata media annua, considerando la famiglia media Istat di 2,4 componenti, di 273 euro: 176 euro per l'Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l'Iva dal 10 all'11%».

È il calcolo del Codacons, secondo il quale l'aggravio sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di 3 persone, 432 per 4 componenti.

L'associazione dei consumatori denuncia «la presa in giro» del governo che, «fino a ieri, aveva promesso che avrebbe fatto di tutto, fino all'ultimo, per scongiurare questo aumento, visto il crollo dei consumi».

Secondo il Codacons, infatti, «diventa ancora più una beffa ed un tradimento l'aumento di un punto dell'Iva a fronte della riduzione dell'Irpef, che dimostra come le risorse per non aumentare l'Iva evidentemente ci sono. Inoltre, mentre l'Iva colpisce i ceti medio bassi, essendo un'imposta proporzionale, l'Irpef è una delle poche tasse progressive, che rispetta, cioè, il criterio della capacità contributiva previsto dall'art. 53 della Costituzione».

«È semplicemente vergognoso che, ancora una volta, il governo si appresti a far quadrare i conti economici a spese dei cittadini. L'ulteriore aumento dell'Iva è un'operazione suicida per l'economia del nostro Paese». Lo affermano Adusbef e Federconsumatori.

«I consumi ed il potere di acquisto delle famiglie sono in caduta libera. - sottolineano le associazioni - I numeri relativi all'andamento di tali voci sono a dir poco impressionanti: i consumi nel 2012 registreranno una contrazione del -5%, la diminuzione del potere di acquisto, invece, è del 13,2% dal 2008 ad oggi. Per una famiglia media questo si traduce in una minore spesa per i consumi pari a 1.480 euro nel 2012 (pari complessivamente ad una contrazione del mercato di 35,5 miliardi di euro)».

«In questa situazione spaventosa, - proseguono i consumatori - bisognava eliminare anche l'ipotesi di un aumento dell'Iva. Parlare di dimezzamento è una presa in giro: si tratta di un aumento a tutti gli effetti, che porterà alla rovina le famiglie e l'intera economia».

I provvedimenti assunti dal governo su Irpef e Iva nella Legge di Stabilità non gioveranno «né alla crescita, né all'equità». Lo afferma Confcommercio in una nota. Questi interventi, aggiunge Confcommercio, sono frutto «di un duplice errore di metodo e di merito: di metodo, perché gli obiettivi fondamentali dell'azione di politica economica del governo non possono essere repentinamente rimessi in discussione; di merito, perché l'aumento dell'aliquota Iva del 10 per cento all'11 per cento e dell'aliquota Iva del 21 per cento al 22 per cento, in un contesto ancora pienamente recessivo e segnato dall'estrema debolezza della domanda interna, genererà effetti pesantissimi a carico dei consumi e degli investimenti, delle imprese e dell'occupazione».

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