Droni volanti e robot
La fantascienza a Stezzano

Un salto nel futuro: con MultiPhysix lab (Mpxlab) il parco tecnologico del Kilometro Rosso diventa fantascientifico. Merito di droni volanti e robot antropomorfi nati dalla genialità degli inventori associati alla società cooperativa.

Un salto nel futuro: con MultiPhysix lab (Mpxlab) il parco tecnologico del Kilometro Rosso diventa fantascientifico. Merito di droni volanti e robot antropomorfi nati dalla genialità degli inventori associati alla società cooperativa.

Un'avventura, quella di Mpx lab, iniziata quasi per caso 4 anni fa ad Abu Dhabi, dove alcuni imprenditori del Nord Italia erano in missione commerciale per approfondire opportunità di mercato. «Tutti con strutture piuttosto contenute e un numero di dipendenti tra le 10 e le 30 unità - racconta il presidente di Mpxlab, Roberto Navoni -. Abbiamo messo a fuoco i nostri limiti e individuato soluzioni. Ci siamo messi insieme per fare network: così è nata Mpx lab, inizialmente come associazione temporanea d'impresa, e da un paio d'anni come cooperativa con sede al Kilometro Rosso».

La MultiPhysix è una vera e propria società di ricerca - attualmente costituita da 16 soci provenienti da Nord Italia ed Emilia Romagna, per un numero complessivo di 200 addetti - che a fine 2012 avrà fatturato tra i 2,5 e i 3 milioni di euro operando in settori simbolo dell'innovazione: cartografia 3d, droni e veicoli senza pilota in ambito aereo, terrestre acquatico, applicativi web, propulsione aeronautica, robotica, realtà virtuale (simulatori), mobilità elettrica.

È di nuova creazione, ad esempio, il pannello pubblicitario che si muove e parla, realizzato da Stefano Avenia di NuZoo Robotics srl di Cormano: «È utilizzato nelle fiere e negli eventi, non è fisso, ma si sposta autonomamente. Appena si avvicina alle persone trasmette messaggi informativi: un giocattolino utile». La stoffa da Archimede Pitagorico Avenia l'ha maturata frequentando la prima scuola media «robotica» nata in Italia a Segrate. All'epoca era divertimento puro, adesso lo è ancora, assicura, ma a ruoli invertiti: i robottini li crea lui e li usa per fare formazione didattica a tutti i livelli, dalle elementari all'università.

Meno giocoso, ma a breve sul mercato, è invece il supporto per trasportare campioni biologici (organi, tessuti) e farmaci. «La fase critica nel processo di produzione, conservazione e analisi di questi campioni - spiega Christian Pioltelli della Sol spa di Monza - era la mancanza di tracciabilità costante dei parametri vitali e del suo posizionamento in fase di trasporto». Problema ora risolto dal nuovo kit che consente il monitoraggio in tempo reale della temperatura interna del contenitore; segnala eventuali aperture forzate del sistema; traccia il posizionamento del supporto, consultabile da qualsiasi pc; fornisce la comunicazione immediata dei segnali di allarme attraverso l'invio di telefonate, sms, e mail all'utente finale.

L'80% del lavoro di Mpxlab è legato alla realizzazione di prototipi. «È il mercato a definire l'oggetto della ricerca - sottolinea il presidente Navoni - e noi lo costruiamo: la cosa importante è mantenere il know how e la capacità tutta italiana di innovare, qui nelle nostre aziende. Le grandi aziende o chi ha capitali, può rivolgersi a Mpxlab per cercare di sviluppare un progetto che poi seguirà il suo normale percorso, brevetto compreso, diventando un prodotto finito. Facciamo innovazione e divulgazione di quanto creiamo, anche attraverso le community internazionali. Ma ovviamente puntiamo al business. A Multiphysix viene commissionato il progetto. Se il cliente desidera poi proseguire con la fase di industrializzazione facciamo intervenire le nostre singole associate per la realizzazione concreta. Stiamo insieme per creare opportunità, svilupparle e poi lasciare che le singole aziende implementino il mercato. E non è semplice «spacchettare» il lavoro tra più realtà facendo in modo che ritorni indietro il prodotto finito. Con Mpxlab siamo riusciti a normalizzare questo sistema di gestione. Lo facciamo soprattutto nel settore privato - chiude Navoni - perché lavorare su bandi pubblici regionali, nazionali e anche internazionali, è reso impossibile dalla burocrazia. Si tratta di promesse fantastiche a livello politico, ma in pratica il risultato è nullo, anzi si creano inutilmente aspettative che non vengono soddisfatte».

Mariagrazia Mazzoleni

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