La Cisl contro le Gavazzeni:
riammessa al tavolo sindacale

Il giudice del lavoro ha riconosciuto i diritti del sindacato e obbligato l'azienda Cliniche Gavazzeni di Bergamo a tornare sui suoi passi. I rappresentanti sindacali, prima esclusi, sono stati riammessi al tavolo delle trattative.

Per la terza volta la Cisl Funzione Pubblica - si legge in un comunicato del sindacato - ha portato davanti al giudice del lavoro una clinica della provinica, e per la terza volta ha ottenuto i riconoscimenti che chiedeva in campo sindacale e informativo.

L'ultimo episodio - si legge nella nota - è di qualche tempo fa, quando la Clinica Gavazzzeni ha  convocato la sola Rsu per la sottoscrizione di accordi relativi alla contrattazione aziendale. La Cisl ha chiesto di essere sentita e coinvolta così come previsto dal contratto nazionale e  da quello aziendale.

«Pensavano di poterci escludere dalla rappresentanza sindacale e dalle trattative – dice Giulio Pennacchia, della Cisl Fp di Bergamo -.
Alla Gavazzeni di Bergamo, anche a causa di una scandalosa abitudine consolidata, suggerita, pretesa e voluta da chi tendeva a conservare il potere sindacale ed i suoi vantaggi, la prassi seguita era a dir poco non ortodossa. La Cisl continuava a essere inascoltata, anzi derisa da chi consigliava l'azienda di non cedere in quanto la questione era da ricondurre a diatribe tra sindacati. Per questo, ravvisati gli estremi del comportamento antisindacale, abbiamo deciso di rivolgersi al giudice del lavoro».

In quella sede, l'azienda ha «conciliato», riconoscendo le ragioni della Cisl ed  ha quindi sottoscritto davanti al giudice un verbale di conciliazione dove in sostanza ha riconosciuto il diritto all'informazione sindacale della Cisl; riconosciuto il diritto a ogni sindacato di partecipare alle trattative; riconosciuta l'applicabilità dell'istituto contrattuale che obbliga l'azienda a convocare al tavolo negoziale oltre alle Rsu anche il sindacato territoriale firmatario del contratto nazionale.

«In pratica, la direzione della clinica ha fatto ammenda, dichiarandosi dispiaciuta,  di non aver in passato convocato e coinvolto la Cisl al tavolo di trattativa. Continuiamo ad avere  ragione – conclude Pennacchia -. Ancora una volta, ed è la terza».

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