Sanpellegrino, media il sindaco
L'azienda apre, prove di disgelo

Un negoziato che sembrava perduto, riacciuffato per i capelli, all'ultimo istante. La giornata di martedì è tra quelle che si potrebbero definire campali nella recente storia sindacale della Sanpellegrino: dopo la rottura a seguito della querelle sulle lattine.

Un negoziato che sembrava perduto, riacciuffato per i capelli, all'ultimo istante. La giornata di martedì è tra quelle che si potrebbero definire campali nella recente storia sindacale della Sanpellegrino: dopo la rottura a seguito della querelle sulle lattine, l'alta tensione in azienda e i due scioperi di venerdì e lunedì, erano in pochi a pronosticare un possibile disgelo.

Poi il sindaco Vittorio Milesi ha giocato in extremis la carta della convocazione delle parti in Comune e qui è cominciata un'altra partita, lunga, sfibrante, con momenti, soprattutto quelli iniziali, in cui l'atmosfera era elettrica, ma che dopo 8 ore di discussione ha visto finalmente allentare la tensione.

Ora la parola torna ai lavoratori: soltanto dopo un nuovo passaggio con i dipendenti di Ruspino, previsto già nella giornata di mercoledì, si potrà dire se quella al palazzo civico di San Pellegrino è stata o meno la svolta decisiva.

Intanto però, con fatica, si è tornati a un tavolo a parlare di logiche industriali, ponendo in qualche modo freno a una deriva che avrebbe rischiato (forse) di trascinare Ruspino in un vicolo cieco, visto anche l'evidente nervosismo della «casa madre» Nestlé verso una contesa tra due siti italiani che dal quartier generale di Parigi appare incomprensibile.

Ora, senza che nessuna delle parti abbia dovuto fare passi indietro disonorevoli o ingoiare rospi indigesti, almeno il negoziato si è rimesso in moto.

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