In 9 mesi un utile di 166 milioni
Banco Popolare, crescono i ricavi

Nel complesso i proventi operativi, al netto della fair value option, sono saliti dell'8,3% grazie anche a un risultato finanziario in crescita del 185,5% a 425 milioni, sulla spinta degli utili realizzati con il buy back dei propri strumenti di capitale.

Il Banco Popolare ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile di 166 milioni di euro contro i 53,1 milioni dello stesso periodo del 2011. Includendo l'impatto del proprio merito di credito, il risultato contabile è in rosso per 54 milioni in quanto la fair value option sulle passività emesse dalla banca pesa negativamente per 220 milioni (contro un impatto positivo per 268,6 milioni nel 2011).

Il core tier 1 ratio, si legge in una nota, è salito dal 7,1% di inizio 2012 al 10,4% superando ´abbondantementeª il livello suggerito dall'Eba, l'Autorità bancaria europea. I risultati sono stati raggiunti nonostante il contributo della collegata Agos Ducato (-116,3 milioni la quota di pertinenza del Banco Popolare contro un contributo di positivo di 39,4 milioni nel 2011).

Il margine di interesse si è attestato a 1.359 milioni (+0,6%) mentre le commissioni nette hanno registrato una crescita più sostenuta (+4,6% a 1.013,2 milioni).

Nel complesso i proventi operativi, al netto della fair value option, sono saliti dell'8,3% grazie anche a un risultato finanziario in crescita del 185,5% a 425 milioni, sulla spinta degli utili realizzati con il buy back dei propri strumenti di capitale.

Il risultato della gestione operativa, che sconta oneri in calo del 3,5% a 1.746, ammonta a 672,4 milioni rispetto ai 1.132,9 milioni dei primi nove mesi del 2011 ed ai 511,2 milioni del primo semestre 2012. Al netto dell'impatto della 'fair value option', il risultato della gestione operativa risulta pari a 1 miliardo (+37,7%) rispetto ai 726,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Balzano invece le rettifiche di valore su crediti, pari a 602 milioni (contro i 591,4 milioni del 2011 e e 398 milioni nel primo semestre dell'anno): all'incremento ha contribuito anche la modifica normativa che ha abbassato da 180 a 90 giorni il lasso di tempo che identifica come scaduto un credito .(ANSA).

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