Honegger chiede il preconcordato
Si valuta il patrimonio immobiliare

Il Cotonificio Honegger Spa in liquidazione ha avanzato domanda di preconcordato. La domanda è stata formalmente presentata ieri mattina dagli avvocati Alessandro Masera ed Enrico Felli al Tribunale . La formula è quella del concordato «senza piano».

Il Cotonificio Honegger Spa in liquidazione ha avanzato domanda di preconcordato. La domanda è stata formalmente presentata ieri mattina dagli avvocati Alessandro Masera ed Enrico Felli al Tribunale di Bergamo. La formula è quella del cosiddetto concordato «senza piano» (così come previsto dalle recenti norme in materia fallimentare) che diventerà concordato preventivo con liquidazione dei beni definita la proposta concordataria.

Il concordato preventivo, lo ricordiamo, era un'ipotesi operativa già formalmente definita dal liquidatore della società, Cesare Venco, il 5 ottobre scorso. Ora, l'attesa è la definizione dei tempi, da parte del Tribunale di Bergamo, per la presentazione del piano e della proposta concordataria ai creditori.

La domanda chiede la concessione di un termine, per la presentazione dei documenti, un termine non inferiore ai 2 mesi (termine massimo ordinario previsto dalle norme, prorogabile non oltre 60 giorni in presenza di giustificati motivi NdR). Come specifica la domanda di preconcordato presentata, pur non essendo ancora nella condizione di esporre in maniera compiuta il contenuto della futura proposta, il Cotonificio Honegger punta al pagamento integrale dei crediti prededucibili e privilegiati e il pagamento dei crediti chirografari «in una percentuale ragionevolmente consistente» (con quota da quantificare al termine delle verifiche in corso).

La società, è spiegato, ha infatti dato incarico a periti esterni di valutare «l'ingente patrimonio immobiliare comprendente, tra l'altro, oltre 54 mila metriquadri di capannoni ed uffici, una centrale elettrica, terreni edificabili e non immobili ad uso residenziale e beni in leasing» oltre a cespiti aziendali, rimanenze e lavori in corso di valutazione.

Leggi di più su L'Eco di Bergamo in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA