Negozianti contrari ai pre-saldi
Federconsumatori: abbassate i prezzi

Pre-saldi? No, grazie. Confesercenti ha preso una posizione decisamente contraria rispetto alla possibilità di effettuare vendite promozionali anche nei trenta giorni antecedenti l'inizio dei saldi. Ascom più attendista. Di diverso parere Federconsumatori.

Pre-saldi? No, grazie. Confesercenti ha preso una posizione decisamente contraria rispetto alla possibilità di effettuare vendite promozionali anche nei trenta giorni antecedenti l'inizio dei saldi, misura introdotta attraverso una sperimentazione da Regione Lombardia.

Il che, tradotto in soldoni, potrebbe voler dire che, a ridosso delle festività natalizie, si potranno fare acquisti con sconti nell'ordine del 20-30 per cento (con punte del 50), mentre la data ufficiale di inizio dei saldi invernali in Lombardia è fissata al 5 gennaio 2013, ossia, come da tradizione, a festività natalizie terminate.

Un provvedimento, quello introdotto dall'ente regionale, già sperimentato la scorsa estate e che l'associazione di categoria ritiene però «una catastrofe che si abbatterà sulle vendite natalizie e sui prossimi saldi invernali»: Confesercenti Bergamo ha dunque rivolto un appello ai consiglieri regionali lombardi, firmato da circa 200 commercianti della provincia, affinché «rivedano un provvedimento sbagliato e dannoso per l'intera categoria».

«Abbiamo anche riscontrato come già dai primi di novembre una serie di attività sia partita con sconti sui prodotti invernali: questo genera, a nostro avviso, una situazione di schizofrenia del mercato che non va di certo a vantaggio degli operatori, ma neanche dei consumatori» ha spiegato Giacomo Salvi, direttore di Confesercenti Bergamo

Una posizione più attendista quella dell'Ascom di Bergamo, come ha sottolineato il vicedirettore Oscar Fusini: «Premesso che abbiamo portato all'attenzione di Regione Lombardia la contrarietà, emersa da un questionario apposito, al provvedimento da parte degli operatori bergamaschi, da parte nostra abbiamo lanciato un appello ai commercianti affinché effettuassero le vendite promozionali nel senso proprio della definizione, applicandole in modo coerente».

Alla conferenza stampa di Confesercenti di mercoledì mattina 21 novembre sono intervenuti anche i consiglieri regionali Daniele Belotti (Lega) e Maurizio Barboni (Pd). Belotti, che già ieri aveva parlato dei pre-saldi come di «una sperimentazione prevista per un anno e iniziata con la stagione estiva, dopo la controprova che scaturirà dal periodo di feste natalizie si potranno trarre le debite conclusioni, ha sollevato anche il problema di diversi centri commerciali in sofferenza in provincia sottolineando: «Lo stop alla costruzione di nuovi centri commerciali sarà un problema di cui dovrà tenere conto il nuovo Consiglio regionale. Dobbiamo andare in questa direzione, anche per limitare il sempre crescente consumo di suolo».

Federconsumatori, in un comunicato di mercoledì, invita invece commercianti di articoli di abbigliamento e calzature a ridurre i prezzi degli articoli invernali prima delle festività natalizie, senza aspettare la data ufficiale di inizio saldi.

«Quest'anno è consentito effettuare le vendite promozionali anche nel periodo dal 25 novembre al 31 dicembre 2012, senza l'obbligo di attendere le vendite di fine stagione (saldi). Federconsumatori, nel ribadire la propria contrarietà ai limiti imposti alle vendite in saldo, auspica segnali di "disponibilità" da parte degli operatori del commercio a cogliere l'occasione data dalla Regione Lombardia per aumentare gli affari riducendo i prezzi».

«Il motto è: regiamo alla crisi. Meglio vendere un capo e guadagnare 100 o venderne 2 e guadagnarne 50 l'uno? Oppure vendere 4 e guadagnare 25 l'uno? A saldo invariato, sempre 100 si guadagna, nel primo caso si comprimono i consumi e si selezionano (discriminano) gli acquirenti in base al loro potere d'acquisto; nel secondo e terzo esempio si incentivano gli acquisti e si concorre a creare un circolo virtuoso dando impulso alla produzione, al commercio, all'occupazione».

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