Italcementi ricorre alla cassa
Ma punta a rafforzare l'attività

Italcementi lancia il Progetto 2015 con un taglio dei costi di circa 40 milioni di euro all'anno e Cig per 665 dipendenti su 2.500, che potrà poi trasformarsi in mobilità per circa 330 persone. Il Progetto punta a riorganizzare e rafforzamento l'attività nel Paese.

Il gruppo Italcementi ha messo a punto un articolato progetto di riorganizzazione e rafforzamento della propria attività nel Paese, basato su una forte flessibilità del sistema produttivo e commerciale. Il "Progetto 2015", che sarà implementato nel corso del biennio 2013-2014, ha l'obiettivo di razionalizzare non solo l'apparato industriale e distributivo sul territorio italiano, ma anche di intervenire sulle strutture centrali del Gruppo e sulla rete commerciale, interessando dirigenti, quadri e operai. Questo intervento è volto a raggiungere migliori livelli di efficienza anche attraverso significativi investimenti industriali. Un esempio è il revamping della cementeria di Rezzato, così come l'impegno profuso nella realizzazione della nuova infrastruttura di ricerca e innovazione.

"Il piano di investimenti e ristrutturazione che abbiamo illustrato oggi alle organizzazioni sindacali - sottolinea il direttore generale Giovanni Ferrario - è, pur nell'ambito dei sacrifici richiesti ai nostri dipendenti attraverso il ricorso alla Cigs, l'unica soluzione possibile per affrontare uno scenario economico così profondamente cambiato, senza pregiudicare la possibilità di cogliere le opportunità di una futura ripresa. Per questo non limiteremo gli investimenti in Italia, dove impegneremo risorse molto significative, superiori a quanto investito nel biennio precedente".

Per quanto riguarda le unità produttive, le 14 cementerie attuali sono state suddivise in gruppi con connotazioni strategiche differenti. Il primo gruppo - che comprende gli impianti di Calusco, Rezzato, Colleferro, Samatzai, Matera ed Isola delle Femmine - rappresenta la fascia di eccellenza industriale e ambientale e formerà l'ossatura portante della capacità produttiva in Italia.

Un secondo gruppo di cementerie (Sarche, Guardiaregia, Scafa, Castrovillari e Salerno) nel prossimo biennio opererà a ciclo continuo con flessibilità nelle fasi in cui il mercato richiederà questa capacità produttiva aggiuntiva, mentre la produzione di clinker a Monselice, Broni e Trieste sarà fermata, mantenendo impianti l'attività di macinazione e spedizione. "A valle di queste iniziative, grazie alla maggiore efficienza complessiva del backbone industriale - ha aggiunto Ferrario - il Gruppo non subirà alcuna riduzione nella capacità di presidiare la propria quota di mercato, confermando l'attuale presenza capillare sull'intero territorio nazionale".

Sotto l'aspetto dell'occupazione il "Progetto 2015" prevede il ricorso alla Cigs per un numero massimo di 665 dipendenti, di cui 2/3 attualmente impegnati nei siti produttivi e un terzo nella sede centrale di Bergamo. Al termine del periodo di Cigs, in mancanza di segnali concreti di miglioramento del quadro congiunturale, circa la metà delle sospensioni temporanee saranno trasformate in strutturali, anche con il ricorso alla mobilità. Nei confronti delle persone coinvolte dal piano, l'azienda svilupperà diverse forma di sostegno integrative anche attraverso interventi innovativi di sostenibilità sociale.

L'effetto economico del "Progetto 2015" è quello di garantire a regime un contenimento dei costi intorno ai 40 milioni all'anno. Con lo stesso obiettivo saranno adottate analoghe iniziative che riguarderanno il Centro Tecnico di Gruppo oltre a un intervento sul sistema Calcestruzzi, che verrà allineato ai parametri industriali e occupazionali stabiliti per le attività cemento di Italcementi in Italia.

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