«È un contratto di Fim e Uilm
Un grazie a tutti i nostri iscritti»

«Un buon contratto. Non era né facile, né scontato». Così Valentino Gervasoni ha aperto il direttivo della Fim Cisl di Bergamo riunito per esaminare contenuti del nuovo Ccnl, la cui ipotesi di accordo è stata firmata dai sindacati dei metalmeccanici e da Federmeccanica.

«Un buon contratto. Non era né facile, né scontato». Così Valentino Gervasoni ha aperto il direttivo della Fim Cisl di Bergamo riunito proprio per esaminare contenuti del nuovo Ccnl, la cui ipotesi di accordo è stata firmata nei giorni scorsi dai sindacati dei metalmeccanici e da Federmeccanica.

Ancora una volta senza la Fiom, e ancora una volta «è partita la solita campagna di disinformazione inqualificabile», ha sottolineato il segretario generale dei meccanici Cisl orobici.

Eppure, secondo la Fim Cisl, questo è un accordo di svolta, che redistribuisce una parte della ricchezza prodotta dalle imprese ai lavoratori metalmeccanici (6 miliardi di euro complessivamente) e che migliora la parte normativa su tre importanti versanti: l'inquadramento, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei lavoratori e le tutele sulla malattia.

«Il territorio bergamasco - sostiene Gervasoni - ha un comparto tra i più colpiti dalla crisi, più di altri ha bisogno del CCNL come strumento di tutela, che risponde anche a esigenze di sviluppo delle imprese, dà capacità di risposta alla variabilità dei volumi e alla prospettive dei posti di lavoro dei lavoratori bergamaschi del settore».

«È un contratto molto importante - ha sottolineato Marco Bentivogli, della segreteria nazionale FIM -, che riguarda 1.600.000 lavoratori, perché è sempre una grande occasione firmare un contratto nazionale, e lo è ancora di più firmarlo in tempo di crisi, inoltre contiene un aumento medio di 135 euro, tra i più alti tra le categorie che stanno rinnovando, e l'incremento di MetaSalute, il fondo sanitario per i lavoratori metalmeccanici, che questo contratto rafforza».

Anche sul rapporto con la Fiom  l'assemblea di Bergamo ha chiesto lumi ai dirigenti.
«Non è un contratto separato - ha continuato Bentivogli -, ma un contratto unitario di Fim e Uilm. Che la Fiom non firmi non è un evento sporadico: lo ha fatto 2 volte su 6 negli ultimi 12 anni. In pratica, si è ritirata sull'Aventino per sua stessa volontà. Mentre noi  riteniamo utile in questo momento di crisi che il sindacato dia per quel che gli compete certezze firmando gli accordi».

«Abbiamo chiesto tre volte alla Fiom di organizzare assemblee comuni - ha concluso Gervasoni -, ottenendo sempre dinieghi, scuse e pretese assurde. Noi procederemo con la consultazione degli iscritti, ma inviteremo tutti lavoratori a ascoltare le nostre ragioni. Il tempo sarà galantuomo,e evidenzierà le differenza tra chi difende  il CCNL da chi con i fatti lo vuole affossare. Anche per questo, ringraziamo i nostri iscritti, unici veri titolari del contratto. A loro dovrebbero dire grazie tutti i lavoratori bergamaschi, perché senza di loro non avrebbero avuto il contratto, così come non lo avrebbero avuto nel 2009».

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