Le imprese sempre più in rete:
600 in Lombardia, 64 a Bergamo

Sono oltre 600 le imprese che in Lombardia si sono messe in rete: il loro numero è raddoppiato in otto mesi. La prima Milano con 218, seguono Brescia (95), Bergamo (64), Varese (59), Monza (57), Lecco (48).

Sempre più in rete le imprese lombarde: a novembre 2012 sono 169 le reti di impresa in Lombardia che coinvolgono oltre 600 soggetti. Raddoppiano le imprese in rete in otto mesi: a marzo erano 324. A Milano sono coinvolte 218 imprese, a Brescia 95, a Bergamo 64, a Varese 59, a Monza 57, a  Lecco 48. 

I dati emergono da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere a novembre e marzo 2012. "Il progressivo successo delle reti d'impresa è un segnale positivo per la nostra economia ancora in forti difficoltà di crescita - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Il sistema delle alleanze permette infatti alle piccole e medie aziende di rafforzarsi. I principali benefici sono di carattere fiscale, amministrativo e finanziario, ma  le reti permettono soprattutto di sviluppare una maggiore competitività, di avviare processi innovativi e di crescita in modo congiunto, di condividere e allo stesso tempo tutelare il know-how, di scambiare informazioni e altre risorse per adattarsi alle sfide dei nuovi mercati. Fare rete significa allearsi intorno a  progetti di impresa, condividendo strutture, processi, conoscenze e decisioni, senza rinunciare all'autonomia della propria impresa”.

“La novità è quella normativa - ha sottolineato Domenico Palmieri, presidente di AIP, Associazione Italiana Politiche Industriali -: ci si trova di fronte ad uno strumento di aggregazione quasi societaria, con le caratteristiche della società di persone, e relativa flessibilità organizzativa, ma con responsabilità limitata al patrimonio comune. Una reale novità per il Diritto italiano. È questo il messaggio che AIP vuole lanciare: già oggi la legge riconosce alle imprese aggregate attraverso il contratto di rete, a poche semplici condizioni, la facoltà di essere soggetti giuridici e quindi diventare realmente una risposta concreta alle piccole dimensioni delle imprese, senza tuttavia offendere le autonomie dei singoli. Ciò che giustifica la loro presenza a pieno titolo nelle ultime leggi per la crescita e lo sviluppo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA