Allarme di Coldiretti Bergamo:
il vino è «ubriaco» di burocrazia

I viticoltori non ne possono più di essere vessati da scartoffie e adempimenti.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso è e-Bacchus, il sistema elettronico imposto dall'Unione Europea che si sta rivelando un'inutile complicazione burocratica per le aziende.

I viticoltori non ne possono più di essere vessati da scartoffie e adempimenti.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso è e-Bacchus, il sistema elettronico imposto dall'Unione Europea che si sta rivelando un'inutile complicazione burocratica per le aziende. 

La Coldiretti bergamasca si fa così portavoce dell'esasperazione dei produttori vitivinicoli dal 1° gennaio scorso alle prese con l'obbligo di integrare tutti i documenti di trasporto, per ogni tipo di vendita, sia allo stato sfuso che confezionato, con il codice della denominazione del nuovo registro europeo, denominato e-Bacchus.

La procedura prende origine dal fatto che in base al nuovo regolamento la Commissione prevede la nascita di documenti elettronici che andrebbero generati e trasmessi per via informatica, costituendo di fatto la base del sistema di certificazione dei vini a indicazione geografica.

In questo senso il futuro documento di accompagnamento elettronico dovrebbe recuperare le informazioni relative alla certificazione e riportare in automatico il codice di riferimento della Do/Ig consultabile oggi in un elenco digitale europeo dei vini chiamato appunto e-Bacchus.

Non si è tenuto conto che in Italia esiste già un consolidato sistema di certificazione e controllo per i vini a indicazione geografica – sottolinea il presidente della Coldiretti bergamasca Alberto Brivio - ; con il sistema e-Bacchus arriva l'ennesima sovrapposizione di norme che non serve al consumatore e danneggia le aziende, soprattutto quelle piccole, che non hanno il personale per far fronte ai tanti adempimenti. E così il vino, uno dei prodotti simbolo dell'agroalimentare Made in Italy, è sempre più schiacciato dal peso insostenibile di pratiche e documenti.

Basti pensare che, secondo un'analisi Coldiretti, dalla produzione di uva fino all'imbottigliamento e vendita le imprese devono assolvere a oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti. Ma il peso della burocrazia è anche nella impressionante quantità di norme di settore.

Più di 1.000, contenute in circa 4.000 pagine di direttive, regolamenti, comunicazioni, note e decisioni del Consiglio e della Commissione europea, leggi, decreti, provvedimenti, note, circolari e delibere nazionali e regionali.
Coldiretti si è immediatamente attivata presso il Ministero delle Politiche agricole e l'Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari al fine di individuare i tempi necessari ad adeguare la normativa ed eliminare la sovrapposizione di norme inutili e complicazioni dannose, attraverso un esonero dall'adempimento per i vini a Do/Ig confezionati prodotti in Italia.

In provincia di Bergamo sono un centinaio le aziende che producono vino con indicazione geografica e che quindi devono fare i conti con e-Bacchus.

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