Il mantello dei pastori alla Scala
Il gabà di Sovere si fa ricercato

«Macché pastori. Oggi il gabà lo usano i signori di Milano per andare alla prima della Scala». A parlare è Alberto Bonetti, il titolare dell'azienda Avion Confezioni di Sovere.

«Macché pastori. Oggi il gabà lo usano i signori di Milano per andare alla prima della Scala». A parlare è Alberto Bonetti, il titolare dell'azienda Avion Confezioni di Sovere che otto anni fa inventò il marchio commerciale «ol Feder» per la sua linea di prodotti dedicata al mondo dei pastori e dei malghesi.

Il gabà invece è il tabarro, il grande mantello circolare che un tempo, fatto di panno grezzo, serviva ai pastori per ripararsi dal maltempo, offrire un giaciglio improvvisato, tenere al caldo pure gli agnellini in caso di bisogno. «Oggi invece – prosegue Bonetti – è tutto cambiato: il vecchio gabà non esiste più, perché i pastori dormono e si spostano con le jeep o con le roulotte, ma allo stesso tempo continuano ad bisogno di indumenti studiati su misura per le loro esigenze. Il tabarro invece è diventato un capo d'abbigliamento ricercato e sfizioso. Noi, qui a Sovere, facciamo l'una e l'altra cosa».

Alla Avion Confezioni la produzione viene seguita fin dall'inizio: «Compriamo la lana a Prato già lavorata – spiega ancora Bonetti - per fare camicie e abiti, oppure la ritiriamo ancora grezza tramite l'associazione della pecora brianzola oppure da alcuni pastori che allevano la pecora bergamasca e biellese. La portiamo a lavare e filare in val Gandino e poi la portiamo a Biella nel lanificio di Piacenza Cachemere».

Il classico tabarro circolare invece è diventato un capo ambito, quasi di tendenza: «Ne vendiamo molti – riprende il discorso Bonetti – a professionisti delle grandi città che vogliono sfoggiare qualcosa di insolito. Per loro usiamo la lana migliore, e qualche volta anche il cachmere».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo dell'8 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA