Caldaie, il presidente degli Artigiani:
«Nessun ombra sulla categoria»

Il presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo, Angelo Carrara, interviene sulle osservazioni di Federconsumatori Bergamo in relazione alla maniutenzione delle caldaie e degli impianti di riscaldamento.

Il presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo, Angelo Carrara, interviene sulle osservazioni di Federconsumatori Bergamo in relazione alla maniutenzione delle caldaie e degli impianti di riscaldamento.

Ecco il testo dell'intervento del presidente Carrara:
«Desidero replicare a quanto pubblicato sul sito dell'Eco di Bergamo lo scorso 20 febbraio a proposito della manutenzione delle caldaie, a firma di Federconsumatori Bergamo. L'articolo citato, descrivendo il contenuto del nuovo Dpr varato la scorsa settimana dal Governo che detta nuove regole su verifiche e manutenzione e nuove periodicità per i controlli di efficienza energetica sugli impianti termici, si conclude con una perlomeno inappropriata frase che lamenta “la scorretta informazione da parte di troppi operatori interessati a far credere che le scadenze obbligatorie siano più brevi di quanto prevede la normativa”. Una frase che sembra voler gettare ombre sulla categoria degli installatori di impianti bergamaschi».

«Un'accusa nemmeno tanto velata che mi ha convinto a scrivere questa lettera per fare chiarezza sulla materia. Innanzitutto voglio premettere che la categoria degli impiantisti termici bergamaschi, che conta circa un migliaio di aziende in tutta la provincia, da anni è molto attenta ai temi della formazione continua, che in Associazione Artigiani viene fornita con corsi a cadenza settimanale, e alle tematiche della sicurezza degli impianti. La stessa Associazione Artigiani, proprio dalle pagine di questo giornale, come di altri periodici e media della provincia, ha più volte richiamato l'attenzione delle imprese e soprattutto dei singoli cittadini sugli adempimenti necessari a gestire correttamente il proprio impianto di riscaldamento. Perché, è bene chiarirlo, la mancata manutenzione non libera dai problemi, ma semmai li crea, in termini di rotture e blocchi dell'impianto, aumento dell'inquinamento atmosferico e, purtroppo, incidenti».

«Ne sono un esempio le più recenti pagine di cronaca. Quindi è sempre bene non entrare nell'ottica di plaudire ad una diminuzione delle manutenzioni, perché spesso questa va a discapito della sicurezza. E ciò vale anche per tutti gli altri settori, ad esempio gli autoveicoli. Tornando però al provvedimento in parola è bene chiarire che il decreto, peraltro ancora in attesa di pubblicazione, incide solo sulla normativa nazionale, che indica tempi massimi per i test sul risparmio energetico. Mentre, come è noto, diverse Regioni, tra cui la Regione Lombardia, hanno fissato periodicità più restrittive. Inoltre, a complicare ancora di più la questione, anche comuni e province hanno potere di deroga in materia».

«Quindi per molti cittadini, le tempistiche restano le stesse e in particolare per quelli lombardi continuano ad essere come in precedenza regolate dal DGR 2601/2011, ossia: a) ogni due anni per gli impianti termici inferiori a 35 kW alimentati a combustibile gassoso; b) annualmente per tutti gli altri impianti termici; c) una seconda determinazione del solo rendimento di combustione, per impianti termici a combustibile liquido di potenza termica uguale o maggiore a 116 kW ovvero per impianti termici potenza uguale o maggiore a 350 kW. Dunque è inutile alimentare false aspettative nelle famiglie perché fino a che gli enti non unificheranno le procedure, come richiesto dal decreto, cambierà poco. E anzi, bisogna aggiungere che i controlli ora si estendono ai climatizzatori».

«Invece ciò che mi preme sottolineare è la novità positiva, in termini di sicurezza e di accatastamento di tutti gli impianti esistenti, delle verifiche dell'ente pubblico che saranno programmate secondo un preciso ordine di priorità, con in testa gli impianti sprovvisti di rapporto di controllo o per cui siano emerse criticità. Il messaggio che voglio far passare, insomma, è quello dell'attenzione alla sicurezza degli impianti, così come quello della fiducia nella preparazione professionale di una categoria alla quale in Associazione Artigiani ogni giorno forniamo gli strumenti per crescere a livello tecnico e gestionale sulla base di regole di correttezza, serietà ed onestà. Questi sono gli artigiani che noi tuteliamo, le imprese che fanno il loro lavoro con competenza, passione e affidabilità e che per questo ricevono apprezzamento dai propri clienti. E non vogliamo che, di queste imprese, venga offuscata l'immagine».

Angelo Carrara
presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo

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