«Le elezioni? Inconcludenti»
E Fitch taglia il rating dell'Italia

L'agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating dell'Italia a BBB+ da A-con outlook negativo. Il voto di Fitch riflette il «risultato inconcludente delle elezioni italiane che rendono improbabile che un governo stabile possa essere formato nell'arco delle prossime settimane».

L'agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating dell'Italia a BBB+ da A- con outlook negativo. Il voto di Fitch riflette il «risultato inconcludente delle elezioni italiane che rendono improbabile che un governo stabile possa essere formato nell'arco delle prossime settimane».

«La maggiore incertezza politica e un clima non favorevole a ulteriori riforme strutturali costituiscono un ulteriore shock negativo per un'economia reale già in grave recessione».

I dati del quarto trimestre, osserva Fitch, confermano che la recessione in atto in Italia è fra le più gravi in Europa e recenti segnali, come la caduta a sorpresa dell'occupazione e un persistere su bassi livelli della fiducia, aumentano i rischi di una recessione più profonda e duratura di quanto anticipato in precedenza.

Fitch indica di attendersi una contrazione del pil dell'1,8% nel 2013 sulla scia dell'effetto negativo della caduta del 2,4% già registrata l'anno scorso. L'agenzia prevede inoltre che il debito raggiungerà un massimo del 130% del pil nel 2013, ben al di sopra della stima del 125% fornita la scorsa estate «anche partendo dal presupposto di una conferma della politica fiscale».

«Un governo debole - prosegue Fitch .- potrebbe essere più lento e meno efficace nel rispondere a shock interni o esterni».

Ricordati i fattori positivi che forniscono sostegno al giudizio sul merito dell'Italia (da un'economia ad alto valore aggiunto e con basso indebitamento privato agli importanti progressi realizzati nel corso degli ultimi due anni sul fronte del consolidamento fiscale che ha permesso di riportare il deficit al 3% del pil nel 2013 e dovrebbero farlo scendere al 2,5% nel 2013), Fitch enumera cinque elementi di rischio che potrebbero portare a ulteriori tagli.

Il primo e' il rischio che una recessione piu' lunga del previsto possa erodere i risultati di consolidamento fiscale ottenuti sino ad ora e aumentare i rischi contingenti per il settore finanziario. Il secondo e' che un peggioramento dell'economia possa incidere sulla fiducia (dei mercati) che il debito possa iniziare a scendere dopo aver toccato il massimo nel 2013 mentre il terzo rischio e' che un deterioramento prolungato del condizioni fiscali possa avere un impatto negativo sulla salute finanziaria del settore privato e con esso sulle dinamiche del debito pubblico.

Fitch teme inoltre un riacutizzarsi della crisi dell'eurozona, che impatterebbe ancora una volta la montagna del debito pubblico, e infine una situazione prolungata di incertezza sulle politiche economiche e fiscali che possa anche portare a non rispettare gli impegni presi in materia di pareggio di bilancio.

Commentando la conferma dell'outlook a negativo, Fitch indica che un miglioramento a stabile potrebbe giungere in caso di una ripresa sostenuta che fornisca sostegno al consolidamento fiscale in corso o un rinsaldamento della fiducia che il debito iniziera' la parabola discendente dopo il 2013. Inoltre occorrono "ulteriori riforme strutturali che aumentino la competitivita' e il potenziale di crescita dell'economia italiana".

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