Ubi Banca: utile netto nel 2012
+87,2 milioni, dividendo di 0,05€

Ubi Banca è tornata all'utile nel 2012, dopo aver chiuso l'esercizio precedente con una perdita di 1,8 miliardi a seguito della contabilizzazione di rettifiche su avviamenti e altre attività intangibili. Viene indicato un utile netto d'esercizio a 82,7 milioni di euro.

Ubi Banca archivia il 2012 con un utile netto di 82,7 milioni, dopo la contabilizzazione di 101,9 milioni di oneri netti per incentivi all'esodo. Nel 2011 la perdita era ammontata a 1.84 miliardi in seguito a rettifiche di valore di avviamento e degli intangibili per 2,19 miliardi.

I proventi operativi sono cresciuti nel 2012 del 2,6% a 3,52 miliardi, gli oneri operativi sono calati del 5,1% a 2,26 miliardi, il risultato della gestione operativa è salito del 20,1% a 1.25 miliardi e l'utile dell'operatività corrente del 14,6% a 323,1 milioni.

Al 31 dicembre 2012 - informa il gruppo in una nota - il Core Tire 1 ratio si attestava al 10,29% e al 9,16% sulla base dei requisiti Eba. Il consiglio di gestione proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo unitario di 0,05 euro.

«Il contesto di riferimento italiano - indica Ubi Banca in merito alla prevedibile evoluzione della gestione - è previsto essere ancora caratterizzato da un'assenza di crescita, con conseguente impatto negativo sul complesso dei fattori economici di riferimento. Si ritiene pertanto di confermare le linee guida gestionali finora adottate dal gruppo, che consentono di attraversare la crisi con ragionevole prudenza».

Ubi Banca si affaccia al 2013 con indici patrimoniali che «si confermano adeguati al modello di banca tradizionale e tra i migliori a livello italiano». È quanto si legge nella nota sui risultati dello scorso esercizio. Il core tier 1, a fine 2012, si attesta al 10,29% contro l'8,56% del 2011, il total capital ratio al 16,01% rispetto al 13,5% di fine 2011 (quest'ultimo essenzialmente grazie all'emissione di 1,2 miliardi di lower tier 2 nell'ottobre 2012) e, in base all'esercizio Eba, il core tier 1 si attesta al 9,16% (rispetto al 9% richiesto).

In questo modo, la banca «conferma la qualità del lavoro svolto negli anni di crisi, che ha voluto privilegiare il rafforzamento dello stato patrimoniale quale base della stabilità e dello sviluppo futuro del Gruppo». Dall'autorizzazione ricevuta da Banca d'Italia nel maggio 2012 sull'utilizzo dei modelli interni di valutazione dei rischi di credito «ci si attende un ulteriore vantaggio» per il loro utilizzo sul rischio di credito retail, che si ritiene, in base alle proiezioni attuali, «di richiedere entro il primo semestre 2013».

L'esposizione del Gruppo Ubi Banca verso la Bce rimane quella di fine febbraio 2012, e consiste in un ammontare totale di 12 miliardi nominali, derivante dalla partecipazione del Gruppo alle aste Ltro a tre anni promosse dalla Bce a dicembre 2011 e febbraio 2012.

La solida posizione di liquidità del Gruppo, si legge ancora, è ulteriormente assicurata dall'ammontare delle attività stanziabili che al primo marzo 2013 ammontano complessivamente, al netto degli «haircut», a 31,5 miliardi (19,4 miliardi disponibili e 12 dati a collaterale per l'Ltro) rispetto agli 11,6 miliardi del 31 dicembre 2011.

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