Città Alta, lo skyline si fa design
E le t-shirt diventano animate

Parte tutto dalla passione. Soprattutto se si è giovani e se si ama trasformare le idee in oggetti. Che siano di design o di moda, l'importante è dar vita a una creazione. Giulia Laura Bombardieri, 25 anni di Bergamo, non ha paura di inventare.

Parte tutto dalla passione. Soprattutto se si è giovani e se si ama trasformare le idee in oggetti. Che siano di design o di moda, l'importante è dar vita a una creazione. Giulia Laura Bombardieri, 25 anni di Bergamo, non ha paura di inventare. Partendo da ciò che ama, che la diverte. Nasce così il suo marchio GLB Design Lab, che raccoglie sotto di sé pezzi di design che la ragazza si ingegna a ideare.

Partendo proprio dalla sua città: «Ho pensato a Bergamo capitale europea e al profilo di Città Alta - spiega -. Da qui una linea di oggetti ispirati al nostro skyline orobico». Quattro elementi, tutti in lamiera lavorata nell'azienda metalmeccanica del padre, a Verdellino: un portariviste, un porta post-it, un portalettere e un portalegna. I prodotti, on line su www.glbdesignlab.com, sono stati esposti lo scorso anno al Fuori Salone di Milano e ora sono in vendita in un negozio di design a Bergamo, lanciati nelle scorse settimane anche dal sito lovli.it: «Ma non mi voglio fermare qui: faccio parte dei Leo, gruppo giovane dei Lions: sono venuta a conoscenza dell'iniziativa "Lions Città murate": ogni anno gli associati si incontrano in una città che ha una cinta muraria. Quest'anno a Ferrara, nel 2014 a Bergamo. L'idea è di creare una linea dedicata ai profili delle città murate».

E se Bergamo entra a pieno titolo nel lavoro di Giulia - che nel frattempo è designer in un'azienda che fa packaging per alta gioielleria -, c'è un altro progetto in pista che sta lanciando proprio in questi giorni con un'altra bergamasca, Milena Severgnini, 24enne con una preparazione più legata alla moda. Insieme, lo scorso luglio, hanno creato «Zero°» - che sta per «Zero gradi» -, una linea di t-shirt dalla grafica innovativa e dallo stile europeo. La prima collezione ora si implementa della tecnologia della realtà aumentata: ogni t-shirt ha una grafica e, fotografando l'immagine con uno smartphone, attraverso un'applicazione apposita, lo scatto si trasforma in in un vero e proprio video animato. Target di riferimento della collezione - una decina di t-shirt con anche modelli unisex - sono i giovani: «Come noi - commenta Giulia -, con grafiche schiette e intuitive». Divertenti e ironiche. E si sa come funzionano queste cose: ci si ingegna, si ricorre ad amici e colleghi per organizzare il set fotografico (in uno spazio industriale di via Corti, a Bergamo) e per creare un lookbook dal taglio fresco. «È così che si crea un prodotto finito al costo più ridotto possibile, cercando di far bastare i risparmi, credendo in ciò che si fa affinchè il sogno diventi mestiere, la produzione si estenda, quel link in internet, zerogradidesign.com, sia sempre più cliccato». Prossimi passi? «Presentare questa collezione, promuovere le t-shirt in giro per l'Italia - prosegue Giulia -. A dicembre, i primi modelli li abbiamo esposti in un temporary shop di Faenza con un ottimo riscontro. Saremo anche al Fuori Salone del Mobile, a Palazzo Isimbaldi, con una collezione di borse in carta con le quali abbiamo vinto il concorso europeo "Star in Style"». Ma soprattutto le due ragazze si lanciano sulla piazza bergamasca per dare voce al brand «Zero°». Con un'ammissione finale: «Ci dicono che siamo molto selettive nelle scelte, molto istintive. - continua Giulia -. Dirette e categoriche. A volte finiamo per essere quasi glaciali». E da qui il nome del marchio. Poi Giulia e Milena esplodono in una risata, fragorosa. E in quel sorriso esce tutto il calore della passione di chi ha solo voglia di una nuova creazione.

Fa. Ti.

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