Crisi, le rinunce degli imprenditori
Basta viaggi, risparmi per l'azienda

La crisi si fa sentire sulle abitudini degli imprenditori, che sono disposti a fare rinunce per il proprio tempo libero pur di far andare avanti la propria attività. 3 imprenditori su 5 danno fondo ai risparmi personali per mantenere l'impresa. E tu imprenditore cosa fai? Clicca qui e faccelo sapere

La crisi si fa sentire sulle abitudini degli imprenditori lombardi, che sono disposti a fare rinunce per il proprio tempo libero pur di far andare avanti la propria attività. 3 imprenditori su 5 danno fondo ai propri risparmi personali per mantenere l'impresa, una scelta che influisce sul tempo libero e pure sulle abitudini alimentari.

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Quasi la metà (43%) decide di saltare la cena fuori e 1 su 3 improvvisa menù low cost (34,2%). E ritorna la schiscetta per il 31,1% di chi per pranzo non ha la fortuna di lavorare vicino a casa o di avere una mensa aziendale. La “dieta forzata” della crisi per le attività del tempo libero riguarda circa il 75% degli imprenditori lombardi, che riduce le uscite e sceglie hobby low cost: 1 su 3 si dedica più a famiglia e fai da te, 1 su 5 guarda più TV, e l'8% si “attacca” a internet e social network. 1 imprenditore lombardo su 3 sa già che quest'estate non andrà in vacanza, così come il 35,9% taglierà il budget. Le rinunce più sentite dagli imprenditori lombardi in tempo di crisi? Le vacanze (26,7%) e lo shopping (15,9%), dato che sale per le imprenditrici al 20%.

Emerge dalla indagine “Cosa cambia con la crisi” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 600 imprenditori lombardi. I risultati dell'indagine per provincia

Sono gli imprenditori di Brescia e Bergamo ad aver fatto ricorso più che in altre province lombarde al proprio patrimonio personale per far fronte alla crisi, si tratta rispettivamente del 75,8% e del 73,9% degli imprenditori, mentre Monza e Brianza è in linea con la Lombardia (65,4%). Per quanto riguarda i tagli alla spesa domestica mentre 1 imprenditore su 5 a Como dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini, a Bergamo il 39,1% taglia sui menù troppo costosi delle cene a casa e a Brescia il 54,5% riduce gli happy hour, un rimedio contro la crisi adottato anche dagli imprenditori di Monza e Brianza (40,2%).

E per ridurre le spese cambiano anche le abitudini al lavoro, in particolare in pausa pranzo: a Varese, Milano e Bergamo torna la schiscetta (rispettivamente 36,2%, 35,9% e 34,8% degli imprenditori).

Se in Lombardia in media 1 imprenditore su 3 rinuncerà alle vacanze, a Brescia e Bergamo sembra essere diventato un lusso per pochi: rispettivamente il 54,5% e il 47,8% prevede di non partire, mentre a Milano, Monza e Brianza e Varese si presterà più attenzione al budget.

Profilo low cost anche quando si tratta di impegnare il tempo libero: a Brescia il 51,5% degli imprenditori dedica più tempo alla famiglia e al “fai da te”, a Varese si esce di meno e si passa più tempo nei “salotti virtuali” (12,8%). La fatica più grande? A Varese rinunciare allo shopping (27,7%), a Bergamo ai viaggi (32,6%) e a Milano alla cura per il corpo (9,8%).

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