Antonio Tajani ospite de L'Eco Web:
necessario rilanciare il manifatturiero

«L'Europa dovrebbe riflettere su una moneta in grado di favorire di più l'export europeo. La Bce governi di più la moneta». Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, ospite de L'Eco di Bergamo durante la visita alla nostra città.

«L'Europa dovrebbe riflettere su una moneta in grado di favorire di più l'export europeo. È giunto il momento che la Banca centrale europea governi di più la moneta». L'invito all'Eurotower arriva da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario all'Industria e all'Imprenditoria, ospite de L'Eco di Bergamo durante la visita alla nostra città, durante la quale ha incontrato i vertici di Confindustria Bergamo per discutere del destino del settore manifatturiero.

Tajani ha parlato delle linee guida di politica industriale della Commissione Europea per i settori dell'alto di gamma e della moda, in particolare nelle aree dell'internazionalizzazione e dell'accesso ai mercati. Ha ricordato che «la politica in Europa sta cambiando: non è un caso che ci sia stato un consiglio dedicato solamente alla politica industriale: personalmente accanto al fiscal compact chiedo anche l'industrial compact».

Del resto, ha sottolineato, la crisi ha messo in evidenza «le scelte sbagliate del passato troppo orientate alla finanza e ai servizi e con la manifattura all'angolo. A questo punto l'obiettivo, un obiettivo ambizioso è che la manifattura entro il 2020 debba pesare per il 20% sul Pil europeo rispetto all'attuale 15,2%».

Tajani ha  anche confermato di credere molto nel settore dell'alto di gamma e della moda, un settore molto propenso all'export. «Un comparto - ha detto - che ha vantato una crescita superiore al 10% annuo ed è destinato a crescere di un ulteriore 7-8% negli anni a venire. Da parte nostra dobbiamo lavorare perché le aziende del settore mantengano la leadership nel mondo».

Solamente di recente la Commissione europea ha emanato per la prima volta direttive specifiche per il comparto dell'alto di gamma (la prima a fine settembre 2012), con il fine di trovare una strategia in grado di assicurare la competitività delle industrie europee che operano nella fascia più alta del mercato.

Del resto secondo la Commissione l'industria dell'alto di gamma ha resistito alla crisi: uno studio ha dimostrato che l'industria contribuisce al 3% del Pil dell'Unione europea, con un output di più di 400 miliardi di euro nell'anno 2010. Circa un milione sono le persone che lavorano in questo settore in Europa.

Tajani ha ricordato anche che la Commissione europea si è impegnata a riconoscere la proprietà intellettuale dei prodotti di alto di gamma, a tutelare il risparmiatore e a combattere la contraffazione anche sulle merci semplicemente in transito in Europa.

La Commissione sta inoltre lavorando al marchio comunitario e alla tracciabilità delle merci. «Dobbiamo fare di più in materia di internazionalizzazione - ha dichiarato - dobbiamo inoltre tenere conto che il turismo è un settore importantissimo. Entro fine anno farò una proposta per rivedere la politica dei visti. Per adesso abbiamo chiesto solamente che siano almeno rispettati i tempi, altrimenti rischiamo di essere superati in quanto a turismo da aree come la Turchia o il Sud America».

© RIPRODUZIONE RISERVATA