Il dato che viene messo subito in evidenza è che il 28,4 per cento delle famiglie non riesce ad affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Il doppio delle famiglie svedesi e la metà di quelle polacche, se vogliamo confrontarci con gli estremi d'Europa.
In questa particolare classifica l'Italia è ottava nel continente. Sul podio tra chi sta meglio Svezia (14,9%), Lussemburgo (18,1%) e Portogallo (18,2%). Noi veniamo dopo l'Austria (27,6%) e (c'è forse da consolarsi?) di un soffio prima della Gran Bretagna (28,7%).
Spulciando tra le altre voci illustrate dall'Istat, sembra di stare sull'altalena: se da una parte il 9,4% delle famiglie dichiara di essere in arretrato con il pagamento delle bollette e rispecchia il valore più basso nell'Unione europea a 15, così come lo è il 2.2% per il rimborso di prestiti da banche o finanziarie, dall'altra siamo tra i più malmessi in quanto a possibilità di riscaldare adeguatamente la casa (il 10,4% delle famiglie non può permetterselo) e peggio di noi solo Grecia (13,6%) e Portogallo (41,6%).
Non è confortante neppure sapere che il 6,2% delle famiglie italiane non può consumare un pasto adeguato (carne o pesce) almeno una volta ogni due giorni: magari stupisce un po' che la ricca Francia stia quasi peggio con il suo 6,7%.
Se poi prendiamo indicatori che non attengono a necessità quotidiane, vediamo che il 38,7% delle famiglie non può fare neppure la settimana di ferie una volta l'anno che vorrebbe. Anche qui ci fa compagnia la Francia (32,4%), insieme alla Spagna (38,3%). Lussemburgo (10,5%), Danimarca (11,5%) e Svezia (15,2%) se la passano decisamente meglio e in quasi tutti i settori esaminati sono i Paesi che soffrono meno.
Vogliamo parlare di tecnologie? Il 7,3% delle famiglie italiane non ha i soldi per acquistare un personal computer (in Svezia e Danimarca il 3%) e il 3,8% un'auto.
Ma c'è un dato che insieme al primo, quello delle spese impreviste che ci mettono in ginocchio, fa riflettere: in Italia la povertà dei minori è diventata un problema serissimo, siamo ai livelli della Romania con un'incidenza del 25%, la situazione peggiore nell'Europa a 15. Risalendo la classifica: Polonia e Spagna al 24%, Gran Bretagna al 23%. Chi sta meglio? Danimarca (10%), Finlandia e Slovenia (11%), Svezia e Cipro (12%).
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