Banco Popolare perde 333 milioni
Non ci sarà alcuna cedola

L'esercizio 2008 del Banco Popolare - che controlla anche il Credito Bergamasco - si chiude con una perdita a livello consolidato di 333,4 milioni di euro dopo aver rilevato rettifiche di valore ed accantonamenti per rischi ed oneri futuri per oltre 2.4 miliardi rispetto agli 840 milioni dell'esercizio precedente.

Il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza del Banco Popolare proporranno pertanto all'assemblea di non distribuire dividendo, «anche nell'ottica di favorire il rafforzamento patrimoniale».

Le rettifiche di valore nette sui crediti - secondo una nota della società - sono state pari a 1.170 milioni di euro, mentre le rettifiche di valore su altre operazioni finanziarie ammontano a 199 milioni. Gli accantonamenti per rischi e oneri futuri ammontano a 201 milioni, mentre le rettifiche di valore su avviamenti e partecipazioni sono pari a 874 milioni.

Escludendo le sole rettifiche di valore su avviamenti, l'esercizio chiude con un risultato positivo di 175 milioni, mentre il risultato normalizzato, senza tutte le componenti straordinarie, sarebbe positivo per 433 milioni. Il risultato della gestione operativa normalizzato ammonta a 1429 milioni, in crescita del 10,8% rispetto ai 1289 milioni dell'esercizio precedente.

La raccolta diretta delle banche di territorio è cresciuta del 9% rispetto al 2007, mentre gli impieghi alla famiglie e alle pmi è stato in crescita rispettivamente dell'1,6% e del 3%. Le stime preliminari dei ratios patrimoniali registrano un Tier 1 pari al 7,22%, mentre la stima del Tier 1 capital ratio pro-forma atteso è pari all'8%.

Sull'esercizio 2009 però il Banco Popolare conta di poter tornare a distribuire una cedola ai suoi azionisti. L'amministratore delegato Pierfrancesco Saviotti si è mostrato ottimista al riguardo: «Per il 2009 mi sento di dire che distribuiremo la cedola: anche se sarà un anno di transizione e consolidamento io sono convinto che il 2009 sarà un anno in cui pagheremo tranquillamente la nostra cedola»

L'ad ha spiegato che l'emissione dei Tremonti bond non impone di non pagare il dividendo ma di essere in una situazione tale da potersi permettere anche la cedola: «E noi saremo in questa situazione».

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