Bidachem si amplia a Fornovo
Investiti oltre 60 milioni di euro

E' stato inaugurato lunedì mattina a Fornovo San Giovanni, «Sintesi II», il nuovo impianto di produzione di principi attivi di Bidachem S.p.A., società del Gruppo Boehringer Ingelheim, multinazionale farmaceutica tedesca, indipendente e a proprietà familiare, con sede ad Ingelheim.

L’ampliamento del sito Bidachem rientra in una strategia finalizzata alla premiazione delle eccellenze nei diversi Paesi e conferma il ruolo centrale dell’Italia nei piani di sviluppo mondiali di Boehringer Ingelheim, 17° gruppo farmaceutico al mondo, con un fatturato netto 2008 salito del 9,5% a quota 11,6 miliardi di euro ed una crescita superiore, per il 9° anno consecutivo, a quella del mercato farmaceutico mondiale.

Con l’avvio delle attività di Sintesi II, per il quale sono stati investiti oltre 60 milioni di euro, Bidachem occuperà entro il 2011 circa 200 collaboratori con un incremento del numero di addetti del 75% rispetto al 2006, anno di avvio dei lavori.

“Investire in un nuovo impianto di produzione in un periodo di crisi economica, rappresenta una vera sfida per un settore che, secondo i dati dell’analisi congiunturale comunicati da Federchimica, nel 2009 vedrà la domanda interna di chimica subire una riduzione dell’1,9% e una generale stabilità delle quote export – ha spiegato Leonardo Ambrosini, AD Bidachem S.p.A. –. Confidiamo nei nostri punti di forza, vale a dire costi competitivi, snellezza delle procedure ed alto grado di compliance in termini di qualità, ambiente e sicurezza,certi che la determinazione nello svilupparsi ulteriormente sia l’unica strada per consolidare il futuro dell’azienda”.

Bidachem è uno dei 4 poli chimici strategici a livello mondiale per il Gruppo Boehringer Ingelheim; la produzione è dedicata alla sintesi di principi attivi per il gruppo e per conto terzi, occupa attualmente 168 unità per una produzione pari a 1.019 tonnellate (502 intermedi e 517 prodotti finiti), con un fatturato nel 2008 di circa 71, 5 milioni di euro ed una quota export dell’85%, che, con l’avvio della produzione arriverà al 90%, con evidenti ricadute positive sul bilancio commerciale del Paese ed interessanti prospettive sull’indotto.

“L’inaugurazione conferma la grande importanza che il Gruppo Boehringer Ingelheim attribuisce alle sue attività in Italia ed al mercato italiano stesso, pur in un contesto economico generale particolarmente difficile – ha sottolineato Sergio Daniotti, Country Manager Boehringer Ingelheim in Italia –. Da alcuni anni, infatti, alcuni gruppi farmaceutici stanno trasferendo parte delle attività di produzione e ricerca in aree emergenti con l’obiettivo di contenere i costi di produzione determinando un calo dell’occupazione altamente qualificata nel 2008 nel nostro Paese".

L’Italia rappresenta il 6° mercato al mondo per il Gruppo Boehringer Ingelheim dopo Stati Uniti, Giappone, Germania, Europa Centrale e Spagna. Le ottime performance registrate nel 2008 hanno posizionato Boehringer Ingelheim Italia al 4° posto nel ranking per tasso di crescita delle aziende farmaceutiche presenti in Italia.

L’investimento per il nuovo impianto rientra in quello complessivo di 100 milioni di euro che il Gruppo ha destinato a Bidachem negli ultimi 5 anni. “Il potenziamento della presenza di Boehringer Ingelheim in Italia parte dalla costante ricerca di garanzie di sicurezza e qualità dei nostri prodotti – ha osservato Christian Boehringer, Chairman del Comitato degli Azionisti del Gruppo Boehringer Ingelheim – E l’Italia ha una lunga e consolidata tradizione produttiva e di ricerca nel settore farmaceutico e disponibilità di manodopera altamente qualificata. Al Governo il compito di intervenire con norme che consentano, in un quadro politico più stabile e favorevole, di creare le condizioni più adatte ad accrescere la competitività del Paese in termini di costo del lavoro, fiscalità e sostegno agli investimenti, oltre che definire un quadro legislativo-regolatorio più favorevole allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, la base su cui costruire il futuro del settore farmaceutico; la stessa su cui poggia il nostro investimento in Sintesi II.”

Pensato principalmente per la produzione della nuova molecola “dabigatran etexilato”, un inibitore diretto della trombina per la prevenzione ed il trattamento della patologia trombo-embolitica, Sintesi II è stato progettato secondo un concetto di impianto multi-prodotto, in grado di realizzare una vasta gamma di principi attivi. Dabigatran, nato dalla ricerca interna Boehringer Ingelheim, verrà prodotto in Italia ed esportato in tutto il mondo: la produzione iniziale è di 30 tonnellate con la previsione di arrivare a 100 tonnellate/anno entro il 2012. Questo renderà lo stabilimento Bidachem di Fornovo San Giovanni il maggior sito produttivo del Gruppo per questo principio attivo, cui si aggiungerà un secondo principio, anch’esso frutto della ricerca interna. Flibanserina, questo il nome del principio attivo, è attualmente in fase di studio nelle donne che soffrono del disturbo da calo del desiderio sessuale..

L’inaugurazione di lunedì è un’ulteriore conferma di quanto l’industria farmaceutica rappresenti una risorsa importante per la crescita economica e sociale del Paese e del territorio in cui opera ed investe. “L’apertura del nuovo impianto di produzione del gruppo Boehringer Ingelheim - afferma Sergio Dompé, Presidente di Farmindustria - è un importante segnale che dimostra come il settore farmaceutico sia strategico per la crescita industriale del Paese. Le imprese, anche internazionali, rappresentano al meglio l’italianità quando aprono centri di ricerca e produzione, assumono nuovo personale, diffondono cultura scientifica e industriale. Le aziende italiane a capitale estero offrono un contributo significativo alla crescita del settore con investimenti in Ricerca e Produzione che, per ogni addetto, sono quasi 3 volte quelli dell’industria manifatturiera. Risultati che in Lombardia sono ancora più evidenti contribuendo a farne la seconda Regione chimico-farmaceutica in Europa con oltre 30 mila addetti, 34 centri di R&S e più di 60 siti produttivi. L’impegno delle imprese è necessario ma servono politiche nazionali e locali che sostengano un settore sul quale il Paese deve puntare con decisione. Solo se sapremo valorizzare i nostri punti di forza, come - tra gli altri - Boehringer Ingelheim e Bidachem risponderemo in modo positivo alla sfida della crescita internazionale”.

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