Coldiretti, Fabio Bonzi
confermato per Giovani Impresa

Fabio Bonzi, 26 anni, allevatore di capre di S. Giovanni Bianco, laureato in benessere animale, è stato confermato alla guida di Giovani Impresa Bergamo, l’associazione della Coldiretti che promuove e valorizza i giovani imprenditori agricoli. Fabio Bonzi è stato eletto all’unanimità dai delegati territoriali che sono intervenuti all’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi presso la sede della Coldiretti provinciale a Bergamo. Animato da una grande passione per l’attività agricola, Fabio Bonzi è titolare d’impresa dal 2004 è guiderà i giovani della Coldiretti di Bergamo per i prossimi 4 anni.

Lo affiancheranno il vicedelegato Danio Andreini di Carobbio degli Angeli e il comitato provinciale composto da: Simone Locatelli di Chiuduno, Luca Pauzzi di Foresto Sparso, Fabio Bettoni di Chiuduno, Dario Bettoni di Vigolo, Roberto Pizzocchero di Caravaggio, Francesco Nodari di Arcene, Daniele Baronchelli di Arcene, Ilario Rota di Brembilla, Francesca Monaci di Branzi.

“Giovani Impresa – spiega Fabio Bonzi – rappresenta l’anima giovane della Coldiretti. Il nostro obiettivo è quello di far crescere e formare le nuove generazioni impegnate in agricoltura. In questo momento siamo particolarmente impegnati a sostenere attivamente il progetto per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori. Non a caso sono proprio le aziende gestite da giovani quelle che sono maggiorante attente a costruire un rapporto più stretto e diretto con il consumatore e che quindi sollecitano in modo particolare una maggiore difesa del vero Made in Italy. E’ in questo nuovo modo di fare agricoltura che abbiamo la possibilità di trovare alternative interessanti per il nostro futuro”.

Secondo Fabio Bonzi è di fondamentale importanza dialogare il più possibile con il consumatore e mostrare il vero volto dell’agricoltura moderna. “Quello che vogliamo far capire - precisa Bonzi- è che l’attività agricola è una risorsa importante per tutto il territorio e anche per altri settori. Basti pensare quello che l’agricoltura rappresenta per il turismo, non solo in termini di modellamento e gestione del paesaggio, ma anche perchè è alla base di quella che può essere una grande risorsa per la nostra economia: il turismo enogastronomico. Non tutti ad esempio sanno che l’agricoltura bergamasca vanta ben 10 prodotti contraddistinti dalla Denominazione di Origine, un vero e proprio primato a livello nazionale che in molti ci invidiano e che noi invece fatichiamo a valorizzare adeguatamente. Proprio in difesa di questo importante patrimonio propongo che venga istituita la Giornata del prodotto Made in Bergamo, un momento per celebrare con orgoglio i frutti migliori della nostra terra e del sapiente lavoro di centinaia di imprenditori agricoli”.

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