«Cassa» e anticipi delle banche
I sindacati chiedono un incontro

Le organizzazioni sindacali vogliono verificare la situazione reale degli anticipi delle indennità di cassa integrazione, il numero dei beneficiari e la quantità del denaro anticipato.

La vigilia di Natale dello scorso anno Cgil, Cisl e Uil di Bergamo siglarono il primo accordo congiunto con Camera di Commercio e banche del territorio sull’anticipo della cassa integrazione (anche in deroga) per i lavoratori in difficoltà. A cinque mesi da quella firma, ora i sindacati chiedono ufficialmente alla Camera di Commercio di riunire, di nuovo, tutti i firmatari per fare il punto di quanto fatto.

Le organizzazioni sindacali vogliono cioè verificare la situazione reale degli anticipi delle indennità di cassa integrazione, il numero dei beneficiari e la quantità del denaro anticipato. L'incontro dovrà anche servire per affrontare e risolvere le disfunzioni sorte in questi mesi nell’erogazione degli anticipi; per chiedere interventi sui mutui per le famiglie e i lavoratori in difficoltà.

Secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa, le banche dovrebbero garantire la copertura economica per il lasso di tempo fra la collocazione dei dipendenti in cassa integrazione con la sospensione del rapporto di lavoro e il primo pagamento delle competenze da parte dell’Inps di Bergamo.

L’incontro di dicembre si era svolto nella sede della Camera di Commercio. Erano presenti il presidente Roberto Sestini, i segretari generali provinciali confederali Luigi Bresciani per la CGIL, Ferdinando Piccinini per la CISL e Marco Cicerone per la UIL, Giuseppe Masnaga di Ubi-Banca Popolare di Bergamo, Giorgio Papa e Roberto Perico per la Creberg, Zito Gerardo di Intesa San Paolo, Gianfranco Bonacina di Bcc Treviglio e Bcc provincia e, infine, Ferdinando Pederzani e Roberto Broggini per la Banca di Bergamo.

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