Autrasporto, 500 lavoratori
in cassa o mobilità in 5 mesi

La crisi colpisce duro anche il trasporto merci soprattutto su gomma e per via aerea, mentre nella Bergamasca la rotaia per le merci è sempre meno praticata. È soprattutto il trasporto espresso su strada a risentirne e lo spettro di un nuovo blocco dei Tir, potrebbe materializzarsi a metà luglio, proprio in pieno periodo vacanziero, se il governo non manterrà gli impegni assunti lo scorso anno.

Secondo i dati forniti dalla Filt-Cgil provinciale e confermati anche da Fit-Cisl, sono ormai 500 gli autotrasportatori che negli ultimi mesi sono entrati in cassa integrazione in Bergamasca «e la situazione non sembra poter migliorare almeno fino al 2010». Un'emergenza provinciale che si specchia in quella regionale, dove i numeri sono altrettanto gravi. «Nel trasporto merci su strada, ad oggi - spiega il segretario generale della Filt-Cgil di Bergamo Cesare Beretta - sono state aperte in Lombardia oltre 200 procedure nelle aziende, di cui 60 per la sola Bergamasca. Tra queste, 31 avviate da cooperative per un totale di quasi 2.000 lavoratori, di cui 203 soci lavoratori solo su Bergamo. Dei restanti 1.500 dipendenti delle aziende in difficoltà, 302 sono bergamaschi». Pensare che fino alla fine del 2008 «la cassa integrazione ordinaria o cassa in deroga nel nostro settore era praticamente assente - ricorda il sindacato -, mentre dal febbraio 2009, per effetto della crisi globale che ha investito tutti i mercati, è esplosa in modo prepotente anche all'interno del settore trasporto merci e cooperazione», al punto che «la stima in questi mesi è di un 45% di camion in meno in circolazione - afferma Beretta -, con un danno altissimo, soprattutto per le piccole imprese».

«Purtroppo - aggiunge il segretario Fit Cisl Saverio Ranieri - la situazione sta continuando a peggiorare: abbiamo tentato con le aziende di arginare questi effetti, ma il crollo sembra avere un effetto domino, tanto che già 60 aziende orobiche hanno fatto ricorso alla cassa. È la prima volta da almeno 10 anni che si verifica una situazione così pesante, dovuta anche al fatto che è strettamente legata alla riduzione dell'attività delle industrie sul territorio. Per ora si salvano solo le grandi aziende con oltre cento addetti, che però in Bergamasca sono solo una decina, ma a settembre potrebbe arrivare anche lì». Da uno studio recente di Freight Leaders Club, in Italia, si stima che il fatturato delle aziende del settore trasporto su gomma e del settore logistica raggiunga 170 miliardi di euro all'anno (più del doppio del fatturato prodotto dall'informatica e dalle telecomunicazioni, sei volte il fatturato prodotto dall'agricoltura). In Bergamasca operano circa 2.700 aziende (dai padroncini ad organici di oltre 500 persone), con circa 14.500 addetti (4.100 sono dipendenti di aziende artigiane), di cui 10.700 autisti e 3.750 per magazzino e movimentazione merci. Le cooperative censite, sempre per Bergamo e provincia (dati di Unione Camere di commercio) sono 840, con un totale di 14.300 soci lavoratori.

In Lombardia (dati Alsea), i lavoratori del settore merci (escluso aereo e ferroviario) sono poco meno di 60.000 (di cui il 43% in provincia di Milano). «Da febbraio ad oggi - spiega Beretta - i contatti con i lavoratori sono aumentati almeno di 4-5 volte. Vengono nei nostri uffici a tutte le ore per chiedere come mai da un giorno all'altro, senza preavviso, sono collocati in ferie, o in licenze d'ufficio. Contestano il ritardato pagamento delle retribuzioni, raccontano che a volte i datori di lavoro pretendono turni di lavoro massacranti, senza pagare straordinari, senza possibilità di soste previste dalla normativa europea, eludendo le norme di sicurezza stradale. Una situazione pesante, che ci sembra giusto evidenziare». Tra le strategie d'intervento per alleviare la morsa della recessione, recentemente è arrivato l'accordo unitario siglato da Cgil, Cisl e Uil, tramite la Camera di commercio, con alcune banche provinciali (Ubi, Creberg e tutte le banche Casse Rurali) per anticipare la cassa speciale e quella in deroga. In tema di risorse poi, nell'accordo Governo-Regioni del febbraio 2009, sono state previste, per interventi a sostegno del reddito per il biennio 2009-2010, risorse complessive per 8 miliardi di euro. «Ma questo non basta - conclude Beretta -: gli imprenditori del settore dovrebbero tendere ulteriormente ad accorpare le aziende piccole e medio piccole. Si dovrebbe contrastare e ridurre il dumping del costo del lavoro tra dipendenti e soci di cooperative e tra autisti dipendenti e padroncini, responsabilità che sta prevalentemente in capo ai committenti».

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