«Cig» in deroga: ferme
centinaia di richieste

Sono centinaia le domande di cassa integrazione in deroga in attesa del decreto di autorizzazione che deve essere emesso dalla Regione e che è la premessa indispensabile per procedere al pagamento. E centinaia di lavoratori aspettano l’indennità ormai da mesi anche perché nella maggior parte dei casi le piccole aziende difficilmente riescono ad anticipare gli importi ai dipendenti in attesa che la pratica arrivi in porto.

I conti dicono che le domande presentate da aziende con meno di 15 dipendenti dall’inizio dell’anno sono 974 esaminate a livello provinciale fra gennaio e inizio giugno più altre 762 comunicate alla Regione nei giorni scorsi a chiusura della fase transitoria. Di queste, risultano ferme a Milano in attesa del decreto 1.341 domande: 579 esaminate nelle riunioni provinciali che si sono tenute fra il 16 aprile e il 4 giugno più le ultime 762. In teoria, a queste richieste corrisponderebbero 7.348 lavoratori coinvolti dalla Cigs in deroga, su un organico complessivo di 8.639 persone.

Nei fatti, i dipendenti in attesa dell’indennità dovrebbero essere meno perché parte delle richieste sono state presentate dalle stesse aziende per chiedere proroghe di periodi già concessi. In ogni caso i numeri sono alti.

E mentre le 762 pratiche più recenti si riferiscono ad ammortizzatori sociali che vanno più o meno da maggio a novembre, per le altre 579 la sospensione dal lavoro si è già avuta nei primi mesi dell’anno, indicativamente fino al 30 aprile scorso. Ci sono lavoratori quindi che aspettano l’indennità da quasi tre mesi e più. L’ultimo decreto regionale per le piccole aziende bergamasche è del 5 giugno scorso e ha autorizzato la cassa in deroga per 268 imprese. Tempo di avere anche l’ok ministeriale per la disponibilità effettiva dei fondi e nei giorni scorsi, fra venerdì e l’inizio di questa settimana, i pagamenti da parte dell’Inps di Bergamo sono partiti, diretti ai singoli lavoratori o a conguaglio alle aziende che avevano provveduto all’anticipo a seconda dei casi. Sul fronte delle risorse, la scorsa settimana il decreto che rende disponibile la prima assegnazione di 674 milioni è stato firmato dal ministro dell’Economia Tremonti.

Per la Lombardia si attendono circa 70 milioni. A questi si aggiungono 14 milioni messi nei giorni scorsi dalla Regione. Il timore fra gli addetti ai lavori però è che anche questi stanziamenti non saranno sufficienti. L’impegno di spesa solo per le 579 aziende bergamasche esaminate fino al 4 giugno è di quasi 7 milioni. Fatte le proporzioni con le successive, si può stimare un impegno complessivo di 15-16 milioni, che si avrebbe nel caso venisse utilizzata tutta la cassa richiesta, e una spesa effettiva attorno ai 7 milioni.
Silvana Galizzi

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